Le 48 leggi per il potere

Questo blog contiene le mie impressioni e le mie idee sul libro "le 48 leggi per il potere", di Robert Greene.
A dire il vero io sto leggendo la versione "concisa" e in lingua inglese, ma la lettura risulta comunque interessante.
Partecipa pure tu con i tuoi commenti e le tue idee.

Luigi Poderico

mercoledì 31 dicembre 2008

La legge 19 secondo Fedro

La cornacchia e la pecora
Una cornacchia seccante si posò sulla schiena di una pecora. La pecora, contro la propria volontà, la trasportò avanti e indietro per molto tempo, e alla fine disse: "se tu avessi trattato un cane alla stessa maniera, avresti già assaggiato i suoi denti aguzzi". A questo la cornacchia replicò: "io disprezzo i deboli e cedo con i forti. Io so chi posso intimidire e chi devo ossequiare; per questo spero di prolungare la mia vita fino ad una veneranda età".

sabato 27 dicembre 2008

La legge 19 secondo Ch'an, buddista classico

Quando incontri un uomo di spada, sfodera la tua spada; non recitare poesie a chi non è un poeta.

martedì 23 dicembre 2008

Consigli sulla legge 19

La più alta forma d'arte del potere è l'abilità di distinguere i lupi dagli agnelli...
Saper distinguere il carattere delle persone che ci capitano davanti ci evita molte perdite di tempo e ci aiuta a controllare il rischio delle nostre azioni. Ecco un breve elenco delle persone da evitare:
  1. le persone arroganti e orgogliose;
  2. le persone eternamente insicure;
  3. signor Sospetto;
  4. il serpente dalla memoria lunga;
  5. l'uomo piatto, senza pretese e spesso stupido.
Questa volta lascio a voi il piacere di capire perché evitare queste persone, lasciando le vostre considerazioni nei commenti.

lunedì 8 dicembre 2008

Legge 19

Conosci le persone con cui hai a che fare - non offendere la persona sbagliata.
Imparare a conoscere il carattere e l'animo delle persone che ci circondano è il primo passo verso una sana e proficua vita sociale. Credere che la risposta alle nostre azioni sia indipendente da chi ci sta di fronte è profondamente sbagliato. Ad alcuni risulta facile leggere nell'animo degli altri; a molti è invece necessario imparare l'alfabeto e la grammatica della psiche umana, ad esempio attraverso la comunicazione non verbale.

Quando abbiamo imparato a conoscere gli altri, possiamo pure permetterci il lusso di sceglierci i nostri nemici. Temiamo ben in mente che un'offesa è difficilmente reversibile, che scava un solco, che la maggior parte delle persone non si lascerà sfuggire la prima occasione di vendetta. Un buon consiglio è quindi quello di pensarci più volte prima di ingiuriare un'altra persona.

sabato 6 dicembre 2008

La legge 18 secondo Duc de Saint Simon

Il re [Luigi XIV] non solo volle che tutta la più alta nobiltà fosse presente alla sua corte, ma domandò che fosse presente anche la nobiltà minore. Al suo risveglio e addormentamento, ai suoi banchetti, nei suoi giardini di Versailles, lui li ricercava sempre, notando tutto.
Si offendeva se i più importanti nobili non risiedevano permanentemente a corte e quelli che non erano mai o raramente presenti incorrevano sempre nel suo disprezzo. Se uno di questi avesse chiesto qualcosa, il re avrebbe detto: "non lo conosco", e il suo giudizio era irrevocabile.

giovedì 4 dicembre 2008

La legge 18 secondo Dr Samuel Johnson

La solitudine è pericolosa per la ragione, senza favorire alcuna virtù... Ricorda che la solitudine mortale è certamente lussuriosa, probabilmente superstiziosa, e possibilmente folle.

Consigli sulla legge 18

Per diventare potente, ti devi collocare al centro della scena.
Essere al centro della scena è un buon posto per esercitare la natura sociale dell'essere umano. Permette di mantenere salde le vecchie alleanze e di svilupparne di nuove. Di accorgersi per tempo di eventuali complotti e di annullare gli effetti di quelli che scappano, grazie alla propria rete di conoscenze.
Come in guerra e in molti giochi di strategia, l'isolamento precede la sconfitta e la morte.
Questo è un semplice corollario di quanto abbiamo appena detto. Quando ci sentiamo attaccati o indifesi, rifugiamo dalla tentazione di rinchiuderci in una fortezza. L'isolamento, sia fisico che sociale, è un grave errore strategico.
Devi essere aperto, capace di fluire dentro e fuori vari circoli, e mescolarsi con differenti tipi.
Questa è l'applicazione della legge sul piano relazionale: non dimentichiamo mai che l'uomo è un animale sociale. La mobilità e facilità di relazionarsi con vari gruppi sociale è la carta vincente contro i nostri nemici e i complitti a nostro danno.

venerdì 21 novembre 2008

Legge 18

Non costruire una fortezza per proteggerti: l'isolamento è pericoloso

Questa legge ci chiede di mettere su i due piatti della bilancia pro e contro dell'isolamento come tecnica per la difesa dai propri nemici. Se ci rinchiudiamo all'interno di una "fortezza", apparentemente siamo al sicuro. In realtà stiamo offrendo ai nostri nemici l'indicazione esatta su dove colpire.

Sull'altro piatto, invece, mettiamo la possibilità di uscire dalla "fortezza" e dall'isolamento come strategia di difesa. Così facendo possiamo attingere alle informazioni in circolazione; comprese le notizie sui nostri nemici e come sconfiggerli.

giovedì 20 novembre 2008

La legge 17 secondo Han Fei Tzu

Il sovrano illuminato è così misterioso che sembra dimorare da nessuna parte, così inesplicabile che nessuno lo possa trovare. Lui riposa nella non azione di sopra, e i suoi ministri tremano sotto.

mercoledì 19 novembre 2008

La legge 17 secondo il generale Stonewall Jakzon

Mistifica, svia e sorprendi sempre il tuo nemico, se possibile... questa tattica vincerà sempre e una piccola armata può quindi distruggerne una grande.

martedì 18 novembre 2008

La legge 17 secondo Jean De La Bruyère

La vita a corte è una seria e malinconica partita a scacchi, che ci richiede di fermare i nostri pezzi e batterie, stendere un piano, perseguirlo, proteggerlo dai nostri nemici. Qualche volta, però, è meglio prendersi dei rischi e giocare le mosse più impredicibili e capricciose.

lunedì 17 novembre 2008

Consigli sulla legge 17

Niente è più terrificante dell'impredicibile e dell'imprevisto.

Per capire la portata di questo consiglio proviamo un po' ad esagarare. Proviamo una grande paura per i fenomeni naturali distruttivi che non riusciamo a prevedere, non solo perché catastrofici ma, soprattutto, perché non sono prevedibili. Analogamente, anche se fatte le opportune proporzioni, possiamo quanto meno aspettare un po' di scompiglio se riusciamo ad essere non prevedibili.

Una persona di potere infonde un certo grado di paura desabilizzando qualli intorno a lui per tenere l'iniziativa dalla sua parte.

La maggior parte delle persone si lascia cullare dalla routine e dalle abitudini, perché questa condizione infonde un buon grado di sicurezza. Rompere le abitudini degli altri vuol dire destabilizzare la base di questa tranquillità. Ciò permette di aver maggior controllo e mantenere dalla propria parte l'iniziativa. Come fare per sferrare questi affondi? Ecco un buon esempio:

Qualche volta bisogna colpire senza dare preavviso, facendo tremare gli altri senza una ragione apparente.

Questo consiglio si rivolge a chi ha deo subalterni da controllare. Un po' come fanno i professori con interrogazioni e compiti a sorpresa. A volte però siamo noi i subalterni; in questo caso cosa ci conviene fare?

Non presumere cosa vuole. Non tentare di indovinare cosa potrebbe fargli piacere.

Sembra proprio un consiglio zen. Lasciarsi trasportare dalla corrente senza opporre resistenza, proprio come l'acqua riesce ad assumere la forma di qualunque contenitore.

Confondi i tuoi schemi di comportamento giorno per giorno. Provocherai clamore intorno a te, stimolando interesse.

Questo consiglio richiama direttamente la legge 6: con un'unica mossa riusciamo ad attirare l'attenzione, confondendo gli altri sulle nostre vere intenzioni, come suggerisce anche la legge 3.

sabato 15 novembre 2008

Legge 17

Mantieni gli altri in suspense: coltiva una aria di impredicibilità.
I riflessi della personalità e dell'animo umano che si imparano leggendo questo libro sono tanti. Abbiamo già imparato che le abitudini fanno sentire tranquille le persone. Analogamente, anche le nostre abitudini ci fanno apparire più controllabili.

Se quindi riusciamo ad apparire non ripetitivi, non abitudinari, in poche parole non predicibili, forniamo pochi appigli agli altri per esercitare il loro controllo su di noi,

Questa legge è quindi un modo per evitare di essere controllati, a differenza di altre che ci illustrano come esercitare il potere.

La parte difficile sta nell'apparire impredicibili, quando invece abbiamo degli scopi da raggiungere. Le due cosa si possono conciliare cercando di perseguire più di uno scopo. Anzi più ce ne sono e meglio è. In questo modo possiamo puntare ora da una parte ora dall'altra: il nostro comportamento sembrerà caotico, nella realtà ci stiamo muovendo nelle direzioni volute.

domenica 9 novembre 2008

La legge 16 secondo Baltasar Gracian

Usa l'assenza per creare rispetto e stima. Se la presenza fa diminuire la fama, l'assenza l'aumenta. Un uomo che quando è assente è considerato un leone, diventa quando presente qualcosa di comune e ridicolo.
Perdiamo il desiderio per i talenti se diventiamo troppo familiari con loro, perché la conchiglia esterna della mente è più visibile del suo contenuto interno. Anche i geni più eccezionali fanno uso del pensionamento, così che le altre persone lo possano onorare e che il desiderio ardente suscitato dalla sua assenza causi la sua stima.

venerdì 24 ottobre 2008

Consigli sulla legge 16

Al momento giusto devi imparare a ritirarti, prima di essere messo nel dimenticatoio inconsiamente.
Una forte presenza personale porta con se un aspetto positivo ed uno negativo. Quello positivo è che ci permette di metterci in risalto rispetto agli altri. Quello negativo è che una presenza troppo costante porta inevitabilmente ad una perdita di valore.

Questo perché si sta diventando una abitudine. Viene a mancare quel grande valore psicologico dato dal fatto di essere cercati per le proprie capacità.

Per questo motivo è fondamentale imparare a celarsi e non farsi vedere o trovare. Alternare periodi di presenza a periodi di assenza.
Per prevenire questo devi affamare l'altra persona della tua presenza.
Questa è una tecnica di seduzione molto semplice ma molto efficace. Se c'è una persona a cui piaccio, riesco ad apparire come "la perfezione" semplicemente limitando la mia presenza. Così facendo lascio posto alla immaginazione della persona innamorata, facendola correre dipingendomi proprio come sono desiderato. Viceversa, una presenza eccessiva ci mostrerà proprio per quello che siamo.
Rendi ciò che offri al mondo raro e difficile da trovare; istantaneamente aumenterai il suo valore.
Questo consiglio è un corollario della ben nota legge della domanda e offerta: se scarseggia la quantità circolante di un dato bene ne aumenta il suo valore.

La parte difficile di questo apparentemente semplice gioco sta nella domanda che deve essere alta. Se ciò che offriamo al mondo è unico ma senza domanda, cioè senza che ci sia nessuno a richiederlo, ecco che il suo valore è nullo. E' quindi molto importante, quando selezioniamo cosa offrire di unico al mondo, essere poi anche in grado di interessare un vasto pubblico.

martedì 14 ottobre 2008

Legge 16

Usa l'assenza per aumentare rispetto ed onore.
Questa legge trova una buona applicazione quando ormai abbiamo raggiunto una buona posizione all'interno di un gruppo e vogliamo creare quell'occasione per fare il salto a posizioni superiori.
Creare assenze mirate e ben calibrate può essere un modo molto astuto per far salire le nostre quotazioni e far parlare di noi. Quasi come un bene prezioso che perde valore di scambio se la sua circolazione è troppo elevata; analogamente dobbiamo evitare che il nostro aiuto sia scontato e la nostra presenza garantita.

Con saggi e mirati esperimenti impariamo quali sono i momenti migliori per essere irreperibili. Cerchiamo sempre di controllare quali saranno le conseguenze delle nostre assenze, sapendo comunque come porvi rimedio o rendendo il danno accettabile rispetto al beneficio che trarremo.

lunedì 13 ottobre 2008

La legge 15 secondo Machiavelli


Notiamo che gli uomini devono essere accarezzati o viceversa annichiliti; si vendicheranno per le piccole ferite, ma non potranno farlo per quelle grandi; la ferita che quindi andiamo ad infliggere ad una persona deve essere tale per cui non dobbiamo temere una sua vendetta.

domenica 12 ottobre 2008

La legge 15 secondo Kautilya

Quel che resta di un nemico può restare attivo come quel che resta di una mallatia o di un fuoco.
Per questo motivo dovrebbero essere sterminati completamente...
Non dovremmo mai ignorare un nemico, giudicandolo come debole. Diventerà pericoloso al momento opportuno, come la scintilla in un pagliaio.

venerdì 10 ottobre 2008

La legge 15 secondo Napoleone Bonaparte

Per avere la vittoria finale, devi essere spietato.

giovedì 9 ottobre 2008

Consigli pratici sulla legge 15

Schiaccia totalmente i tuoi nemici così come loro vorrebbero schiacciare te.
Presupposto di questo consiglio è che purtroppo non possiamo fare a meno di crearci dei nemici. E che non tutti possono essere completamente conquistati. Se in questo caso non sono completamente schiacciati, il rischio di un ritorno di fiamma, che il rancore covato porti il tuo nemico ad un livello di forza superiore è molto alto.
... dopo la guerra arrivano i negoziati di pace e la suddivisione dei territori.
La metafora con scenari bellici è evidente e molto utile. Consideriamo sempre che in un contesto sociale anche minimo è molto probabile che dopo un conflitto tu ti debba sedere al tavolo dei "negoziati" per ricomporre i cocci. Se non sei sicuro di aver completamente annichilito il tuo nemico, allora è meglio che tu ti prepari a restituire parte delle tue conquiste.

sabato 4 ottobre 2008

Legge 15

Schiaccia completamente i tuoi nemici.
E' evidente come, nel caso specifico, un lavoro lasciato a metà porti con se, in maniera insita, il rischio molto concreto che poi la fine del lavoro costi molto di più, rispetto ad aver completato il lavoro sùbito.
Ci stiamo riferendo alla nostra azione di attacco ed indebolimento di un nemico. Non portare a termine il nostro scopo principale vuol dire, semplicemente, che ora il nostro nemico è ancora più determinato a combatterci e sconfiggerci.
Questo è un rischio che non possiamo correre. Per questo motivo conviene sempre arrivare fino ad un punto di non ritorno. Assicurarci di non aver più niente da temere, perché l'annichilazione è definitiva ed irreversibile.

venerdì 3 ottobre 2008

La legge 14 secondo Sun-tzu

Ecco un consiglio che ci arriva direttamente da "L'Arte della Guerra":
Un sovrano brillante e un saggio generale conquistano il nemico con le loro mosse, e i loro successi sono più numerosi di quelli delle persone ordinarie, perché sono capaci di prevedere la situazione del nemico. Questa "previsione" non può essere fornita dagli spiriti, né dagli dei, né da analogia con situazioni passate, né da calcoli astrologici. Essa deve essere ottenuta dagli uomini che conoscono la situazione del nemico - da spie.

lunedì 29 settembre 2008

La legge 14 secondo Schopenhauer


Se hai ragione di sospettare che una persona ti sta dicendo una bugia, fai finta di credere a tutto quello che dice. Questo gli darà il coraggio di andare avanti con le sue menzogne; diventerà sempre più veemente nelle sue asserzioni, finendo per tradirsi.


Ancora, se senti che una persona sta cercando di carpire qualcosa da te, ma con un successo parziale, fai finta di non credere a quello che sta dicendo. Il contrasto che opporrai provocherà in lui un moto che lo porterà ad accedere alla sua riserva di verità e lo porterà con tutte le sue forze a fare buon viso a cattivo gioco alla tua incredulità.

sabato 27 settembre 2008

La legge 14 secondo Kautilya


I sovrani vedono per tramite delle spie, come le mucche attraverso l'olfatto, i Bramini attraverso le scritture e il resto della gente attraverso i  loro occhi normali.

domenica 21 settembre 2008

Consigli sulla legge 14

Nella corsa verso il potere, il tuo obiettivo deve essere un certo grado di controllo sugli eventi futuri.

Lasciando ad altri i mezzi divinatori, un modo per controllare il futuro è essere in grado di conoscere le informazioni di base per predirlo. Chiaramente queste informazioni sono ben celate da chi le ha. Per questo motivo è molto importante imparare le tecniche che ci permettono di capire i segreti celati dagli altri.


Il primo modo per carpire segreti e usare altre persone come spie. Chiaramente questo modo è al quanto rischioso perché la nostra spia può essere scoperta, oppure passare dall'altra parte, rivelando i nostri segreti.


Per questo motivo conviene essere noi stessi delle spie. Le occasioni di incontro sociale sono i momenti migliori per raccogliere informazioni utili, perché la guardia si abbassa ed è più facile far parlare gli altri. Magari rivelando per primi una informazione innocente passandola per un segreto.


Non di meno dovresti praticare questa tattica con cura e attenzione.

I rischi che si corrono sono di due tipi: il primo è di essere scoperti e quindi essere esclusi dagli eventi mondani o sociali; l'altro rischio è che se siamo troppo espliciti con le nostre domande possiamo rivelare le nostre vere intenzioni.

Nella loro reazione emozionale, ti riveleranno tutti i tipi di verità su di loro,...

L'ultimo consigli sulla legge 14 ci viene direttamente da Schopenhauer, che ci suggerisce di contraddire in maniera veemente chi ci interessa durante una conversazione, in modo da provocare irritazione e perdita di controllo. In questa particolare condizione emotiva potrebbe rivelarti molto su se stesso.

sabato 20 settembre 2008

Legge 14

Atteggiati da amico, lavora da spia.
Conoscere il maggior numero di informazioni sul proprio nemico è fondamentale. Se siamo nella possibilità usiamo delle spie. Questo so rende necessario se tra noi e il nostro nemico la distanza è notevole. In molti altri casi , però, siamo nelle condizioni di avere normali rapporti sociali. Ci è quindi permesso, anzi dovuto, esplorare i pensieri non espressi di chi ci sta di fronte. Le informazioni così ottenute ci possono essere molto utili nella scelta della nostra strategia verso la scalata al potere. Per questo motivo non perdiamo tutte le occasioni che si presentano per esercitarci, ad esempio con domande indirette.
Quali possono essere le tecniche per ottenere le informazioni che vogliamo? Sicuramente la lettura del linguaggio del corpo e, in generale, della comunicazione non verbale, ci possono aiutare a dare un significato più forte alle risposte che otteniamo.

giovedì 18 settembre 2008

La legge 13 secondo Jean de La Brugére

La più corta e miglior strada che porta alla tua fortuna è fare in modo che le altre persone vedano chiaramente che è nel loro stesso interesse pruomoverti.

Un consiglio sulla legge 13

Un passaggio chiave del processo è capire la personalità dell'altra persona.

E' solo capendo la persona che ci sta davanti, alla quale stiamo chiedendo aiuto perché più potente di noi, che riusciamo a formulare in modo efficace la nostra richiesta di aiuto.
E' solo facendo in modo di stimolare i propri interessi che avremo più possibilità che la nostra richiesta venga accettata. Se siamo sufficientemente bravi, riusciamo pure a non farla sembrare una richiesta, pilotando le azioni dell'altro nella direzione da noi voluta.

martedì 16 settembre 2008

Legge 13

Quando chiedi aiuto, fai appello agli interessi personali degli altri, ami alla loro benevolenza o gratitudine.
Anche quando la richiesta è rivolta ad un tuo alleato, non conviene mai chiedere un aiuto basato sulla sua benevolenza, o gratitudine per una tua azione passata: questo ti mette in una posizione di minoranza e di debolezza.
Conviene invece far risaltare tutti gli aspetti che volgono a suo favore. Così facendo l'aiuto che ti verrà fornito non formerà un debito nei tuoi confronti. In più, se si tratta di una azione che può fallire, in questo caso non saresti il principale autore della disfatta.

lunedì 15 settembre 2008

Consigli pratici sulla legge 12

L'essenza dell'inganno è la distrazione.

Nel caso specifico la distrazione avviene attraverso un regalo inaspettato o un atto di onestà controllata. Queste due azioni hanno un effetto psicologico molto importante: quello di risvegliare il lato infantile che è presente dentro ognuno di noi. Il livello di fiducia nei nostri confronti aumenta, diminuendo allo stesso tempo la diffidenza e il livello di guardia.

Impara a dare prima di prendere.

Questo consiglio è valido per tutti, anche per chi detiene già il potere. Prendere con la forza non è una azione molto lungimirante, perché genere odio e rancore.

Anche prendere usando le buone maniere, ad esempio chiedendo in maniera educata ed accorta, può avere le sue ripercussioni negative, generando una dipendenza, presunta o reale: quanto meno è natura che ci debba essere un ricambio.

Per tutti questi motivi, se vogliamo qualcosa, impariamo prima a dare. Come immaginiamo non importa che ci sia uno scambio materiale; molto spesso sono più gradite semplici attenzioni.

... la nostra prima impressione dura per molto tempo

Quindi il momento migliore per usare in maniera selettiva l'onestà è all'inizio della costruzione del nostro rapporto con un'altra persona. Una lunga serie di azioni misurate getterà le basi per una reputazione solida e duratura, che ci permetterà poi di poterci muovere con maggiore agilità e disinvoltura.

domenica 14 settembre 2008

Legge 12

Usa onestà e generosità in maniera selettiva per disarmare le tue vittime.

Proprio come un cavallo di Troia, un atto di onestà oppure un regalo non atteso, hanno l'effetto di abbassare il livello di diffidenza dei nostri avversari. Attenzione però a non essere scoperti o a non abusare della legge 12, pena l'essere scoperti e quindi vanificare il risultato atteso.

venerdì 12 settembre 2008

La legge 11 secondo Niccolò Machiavelli


Così un principe saggio penserà ai modi per tenere i suoi cittadini di ogni tipe e in ogni circostanza dipendenti dallo stato e da lui, e così sarà sempre reputato degno di fiducia.

giovedì 11 settembre 2008

La legge 11 secondo Baltasar Gracian

Fai in modo che gli altri dipendano da te. Maggiore sarà il guadagno da tale dipendenza maggiore sarà la cortesia. Come colui che ha soddisfatto la propria sete tornando immediatamente indietro verso il pozzo, non avendone più bisogno.
Quando la dipendenza scompare, scompare anche la civiltà e la decenza, e il rispetto. La prima lezione che l'esperienza dovrebbe insegnarti è di mantenere sempre viva la speranza senza mai esaudirla, mantenendo anche il più regale dei mecenati dipendente da te.

mercoledì 10 settembre 2008

Consigli sulla legge 11

Il potere richiede relazioni tra persone; avrai sempre bisogno degli altri come alleati, pedine, o anche come un capo fantoccio che ti serva da facciata.

Questo per illustrare che non è possibile raggiungere il potere senza tessere relazioni sociali. Su questo tessuto si appoggia la legge 11: selezioniamo le relazioni sulle quali fondare relazioni di dipendenza.

Ci sono molti modi per ottenere una tale posizione. Il primo tra questi è possedere un talento o crearsi delle competenze che non possono essere rimpiazzate in maniera semplice.

Generalmente questo sistema funziona molto bene nel mondo del lavoro; infatti una tale posizione ti permette, quanto meno, di avere sempre una porta aperta verso un altro datore di lavoro. Senza contare il fatto che così facendo non diventi facilmente sostituibile.

Per quanto riguarda talenti e competenze, conviene averne di veri. E' possibile tentare un bluff, lasciando credere di averne di speciali, ma, come tutti i nodi, prima o poi arrivano al pettine, compromettendo gravemente la tua reputazione.

lunedì 8 settembre 2008

Legge 11

Impara a mantenere gli altri dipendenti da te.

Se la felicità e il benessere degli altri dipendono da te, da alcune tue capacità o competenze, non avrai mai niente da temere. Anzi, quello che stai facendo è proprio applicare il tuo potere e controllo sugli altri. Quello che stiamo scoprendo è che per mantenere la nostra indipendenza e libertà dobbiamo fare in modo che altri dipendano da noi.

Un modo per ottenere questo scopo è non insegnare mai tutto, tenendo per te quel qualcosa che ci differenzia dagli altri. Rimaniamo però in guardia, perché nessuno di noi è indispensabile.

domenica 7 settembre 2008

La legge 10 secondo Baltasar Gracian

Riconosci i fortunati così che tu possa scegliere la loro compagnia, e gli sfortunati, così che tu li possa evitare. La sfortuna è di solito il crimine dei folli, e tra quelli che ne soffrono non c'è malattia più contaggiosa: non aprire mai la porta neanche all'ultimo degli sfortunati, perché, se lo fai, molti altri lo seguiranno come i vagoni di un treno. Non morire della tristezza degli altri.

sabato 6 settembre 2008

Consigli pratici sulla legge 10

Nel gioco del potere, la gente con cui ti associ è critica.
Rifugi la presenza degli infelici e ne soffrirai le conseguenze.
Crea legami solo con persone che presentano affinità positive. Fai di questa una regola di vita e beneficerai più di ogni altra terapia al mondo.

Come fare a riconoscere quelli che Green chiama "infettivi"? A me è capitato di conoscerne alcuni; sono evidentemente sia sfortunati che infelici, con in più tutta una serie di spiegazioni sul loro stato. Sono logorroici e tendono in maniera naturale a parlare del loro stato, dando improbabili spiegazioni sulla origine ed evoluzione del loro stato. E' gente che conviene decisamente tenere alla larga.

Il discorso cambia decisamente se pensiamo a persone positive e che sono in qualche modo mitigatori di alcuni aspetti negativi del nostro carattere. Queste persone le riconosciamo solo se sappiamo essere onesti con noi stessi nel riconoscere le nostre principali spigolature. In generale, poi, trattandosi di due personalità che sono in qualche modo complementari, non è difficile che si formino grandi amicizie o grandi amori.

venerdì 5 settembre 2008

Legge 10

Infezione: evita gli sfortunati e gli infelici.

La base della legge 10 sta nel fatto che gli stati emozionali sono contagiosi. A meno che non siamo dotati di un qualche scudo intellettuale che ci rende immuni da questo rischio, evitiamo di frequentare, anche solo per aiutare, sfortunati ed infelici.

Questi oltre ad attirare su se stessi situazioni infelici, le attireranno anche su di te.

Come corollario di questo principio, conviene invece "frequentare" gente felice e fortunata.



giovedì 4 settembre 2008

La legge 9 secondo Benjamin Disraeli

Mai ragionare. Nella società niente deve essere discusso; contano solo i risultati.

mercoledì 3 settembre 2008

Legge 9

Vinci con le tue azione, mai con le argomentazioni.

Consiglio scontato, ma è sempre bene ricordarlo: sono meglio i fatti che le parole! Così come è bene ricordare che è meglio giudicare dai fatti e non dalle parole.

La legge 8 secondo Zhang Yu

I grandi guerrieri fanno che gli altri vadano a lui e non va lui agli altri. Questo è il principio della vuotezza e pienezza degli altri e di se. Quando induci i tuoi oppositori a venire a te, allora la loro forza e sempre vuota; fintantoché tu non vai da loro, la tua forza è sempre piena. Attaccare il vuoto con il pieno è come tirare sassi alle uova.

lunedì 1 settembre 2008

La legge 8 secondo Otto von Bismark

Quando tendevo trappole per daini, non sparavo al primo daino che veniva ad annusare, ma aspettavo finché l'intero branco non si fosse radunato intorno.

domenica 31 agosto 2008

Consigli sulla legge 8

... molto spesso la più efficace azione è stare in disparte, rimanere calmi, e lasciare che altri siano frustrati dalle trappole che tu tenderai loro, seguendo il potere a lungo termine piuttosto che per la vittoria veloce.

Può sembrare un controsenso, ma il modo peggiore per scalare il potere è quello di obbligare gli altri a fare quello che si vuole. Anche se nel breve tempo può portare dei vantaggi, sul lungo tempo si rivelerà una strategia perdente. La storia è piena di esempi che avvalorano questo suggerimento.

Ricorda: L'essenza del potere è l'abilità di tenere l'iniziativa, di fare in modo che gli altri reagiscano alle tue mosse, tenere i tuoi oppositori e quelli intorno a te sulla difensiva.

Proprio come in una partita a scacchi, vince chi mantiene l'iniziativa. Portare gli altri sul proprio terreno fornisce un vantaggio tattico non indifferente.

Per fare questo dobbiamo imparare ad essere sempre calmi ed a non farci mai trasportare dalla rabbia o dalla collera. Viceversa dobbiamo imparare a saper sfruttare la normale attitudine umana a reagire aspramente quando si viene pressati o pungolati: leggendo le “48 regole” stiamo imparando molto sulla psicologia umana e come questa influenza le dinamiche del potere. Stiamo usando un'altra lente per guardare la storia e la gente che ci circonda.

sabato 30 agosto 2008

Legge 8

Fai in modo che gli altri vengano da te – usa un'esca se necessario.

L'idea di base dietro la legge 8 è che se obblighi una persona a fare qualcosa, non puoi pretendere do controllarla completamente: in realtà rimani l'unico ad essere sotto il tuo controllo. Diversamente, invece, se fai in modo che sia l'altro a cambiare idea e passi ad aiutarti spontaneamente.

Eventualmente attiralo a te con la promessa di grandi guadagni. Una volta che ha deciso di seguirti, sarà poi solo una questione di bravura tua tenere alte le sue aspettative.

venerdì 29 agosto 2008

La legge 7 secondo Baltasar Gracian

C'è molto da conoscere, la vita è breve, e la vita non è tale senza conoscenza.

E' quindi un'eccellente mezzo acquisire conoscenza dagli altri. Così, tramite il sudore di altre fronti, godrai la reputazione di un oracolo.

mercoledì 27 agosto 2008

La legge 7 secondo Gotthold Lessing

La gallina cieca.

Una gallina che aveva perso la sua vista, e che era abituata a grattare la terra per cercare il cibo, per quanto cieca, continuava a grattare via la terra molto diligentemente. Per quale utilità una così stupida industriosità?

Un'altra gallina della vista aguzza, che preservava il suo piede malato, senza mai muoversi dal suo posto, usufruiva, senza mai grattare, il frutto del lavoro degli altri. Così ogni volta che la gallina cieca trovava dei grani d'orzo, la sua compagna astuta li divorava.

martedì 26 agosto 2008

Sulle spalle dei giganti

Alzarsi in piedi sulle spalle dei giganti.

E' il luogo dove Isaac Newton si alzo, metaforicamente, per compiere le sue scoperte. I giganti sono i grandi uomini del passato che ci hanno lasciato una mole indicibile di idee, scoperte, scritti, che non aspettano altro di essere riscoperti e portati alla luce. Detta in altri termini è un modo per applicare la legge 7 senza sfruttare il lavoro dei propri contemporanei.

Questo consiglio mi fa venire in mente molti applicatori. Ad esempio Luciano De Crescenzo, che nei suo libri riscopre filosofi e filosofie greche; oppure lo stesso Robert Green che ha fatto man bassa dagli scritti e pensieri dei vari Machiavelli di cui la storia è piena. E, se vogliamo, anche io che per scrivere questo blog mi sto alzando sulle spalle di Green.

Le biblioteche sono luoghi ricchi di spalle di giganti pronte per essere riscoperte. In particolare consiglio Google Library con le sue scansioni digitali di tomi altrimenti non accessibile.

lunedì 25 agosto 2008

Gli avvoltoi

Una volta che hai stabilito una base per il tuo potere, diventa un avvoltoio a tua volta, e risparmiati tanto tempo ed energia.

Guardiamoci bene attorno: il nostro ambiente lavorativo, scolastico, politico o sociale. Quanti avvoltoi o sciacalli riconosciamo? Per avvoltoio intendiamo chi sfrutta il lavoro, l'intelligenza o, in generale, le tue migliori caratteristiche a proprio beneficio; oscurando completamente il tuo nome e prendendosi il totale merito della tua attività. Basta pensarci poco per scoprire che siamo circondati.

Bene. Fatta questa considerazione e valutando anche il fatto che stiamo parlando di un fenomeno naturale ed inevitabile, dobbiamo decidere se sfruttare a nostro vantaggio questa regola di vita o meno.

Consideriamo la produzione prolifica e di grande qualità di molte grandi personalità. Se non fossimo smaliziati diremmo che ci troviamo davanti ad una persona con poteri da semi dio. Più realisticamente, invece, si tratta di normalissime persone che si avvalgono dell'aiuto anonimo di altre persone.

giovedì 21 agosto 2008

La legge 7 sul lavoro di squadra

Fai fare agli altri il tuo lavoro, ma prenditi sempre il merito.
L'importanza di una buona squadra è riassunta in questa legge. Nella tua crescita professionale, sociale o, in generale, verso il potere, ti troverai sempre frenato dal fatto di non poter fare tutto da solo. Per superare questo scoglio hai bisogno di demandare, di far fare il tuo lavoro ad altri, prendendoti il merito.
Non fare ma da solo quello che gli altri possono fare per te.

Questo consiglio è vero ancor di più per le attività su internet, dove tramite le varie forme di reti sociali è possibile aggregare talenti diversi e di valore.

venerdì 15 agosto 2008

Consiglio pratico sulla legge 6

Se ti trovi in una posizione svantaggiata che offre poche opportunità di attirare l'attenzione, un modo efficace per ottenere lo scopo è quella di attaccare la persona più visibile, più famosa e potente che puoi trovare.

Pietro Aretino è stato un famoso applicatore di questo consiglio. Lui osò addirittura attaccare il Papa per la sua passione per un cucciolo di elefante.

Analizziamo i dettagli di questa tecnica. Dobbiamo parlare male di qualcuno e farlo in maniera pubblica. Non avendo la possibilità di accedere ad importanti canali di comunicazione è proprio il soggetto del nostro attacco a dare potenza al segnale. E' come il prodotto di due fattori: uno molto basso (il canale) e un altro molto alto (il soggetto); così facendo il prodotto è comunque significativo.

La gente si sente superiore a chi compie azioni predicibili.
Questo consiglio lo impariamo direttamente da molta gente di spettacolo che, in maniera ciclica, cambia la propria pelle; proponendo contenuti e forme diverse e, soprattutto, impredicibili.

mercoledì 13 agosto 2008

Consiglio pratico sulla legge 6

All'inizio della tua carriera, devi collegare al tuo nome e reputazione una qualità, una immagine, che ti pone in rilievo rispetto all'altra gente.

Ecco un consiglio costruttivo per il raggiungimento del potere: quello di costruire un proprio elemento distintivo che ci pone in risalto rispetto alla massa.
Nota bene che non è importante che gli altri parlino necessariamente bene di noi. Anzi, impariamo e capiamo che la cosa peggiore che ci possa capitare è essere ignorati. Anche l'essere calunniato porta acqua al nostro mulino.
Consideriamo anche che una stessa nostra azione può avere due risposte, concorrenti e di senso opposto.

martedì 5 agosto 2008

La legge 6 sull'attirare l'attenzione

Attira l'attenzione a tutti i costi.

Anche la legge 6 si basa sul principio secondo il quale si viene giudicati dalle apparenze. Qui, però, il punto è di emergere dalla massa, differenziandosi il più possibile dagli altri.
Questa legge è ben conosciuta dalla gente dello spettacolo: attori, cantanti sportivi. Specialmente da quelli di poco valore.
Imparando da quest'ultimi, teniamo presente che il vantaggio che otteniamo è di breve durata; quindi va saputo cogliere e sfruttare per farlo diventare duraturo.

lunedì 4 agosto 2008

La legge 5 secondo Baldassarre Castiglione

Quindi io vorrei che i nostri cortigiani sostenessero il proprio inerente valore con competenza e astuzia, e si assicurino che ovunque vadano, pur essendo stranieri, vengano preceduti da una buona reputazione...
Per la fama che appare basarsi sulle opinioni dei molti, incoraggino un certo e incrollabile convincimento in un valore umano che sia facilmente rinforzabile nelle convinzioni già così predisposte e preparate.

lunedì 12 maggio 2008

Una buona reputazione

Creare e mantenere una propria reputazione è una cosa importante. Perché?

Perché le persone giudicano fondamentalmente dalle apparenze; quindi una reputazione integra ci protegge dagli sguardi superficiale degli altri.

giovedì 28 febbraio 2008

Legge 5 sulla reputazione

Molto dipende dalla tua reputazione - proteggila con la tua vita.
La reputazione per un uomo di potere è tutto. Con una buona reputazione, puoi piegare gli altri al tuo volere senza alzare un dito. Al contrario, se la tua reputazione non è forte e solida dovrai lottare il doppio per ottenere quello che cerchi.

Per questo motivo bisogna salvaguardare la propria reputazione e, allo stesso tempo, cercare di rovinare quella dei nostri avversari. In questo modo l'attività di distruzione verrà compiuta da chi, giorno per giorno, ne valuterà l'integrità e le qualità.

Attenzione poi alla propria reputazione in rete. La rete ha memoria e difficilmente qualcosa che entra poi ne esce.

giovedì 7 febbraio 2008

La legge 4 secondo Han Fei Tzu

Non cominciare a muovere le tue labbra e i tuoi denti prima dei tuoi subalterni. Più tempo resterai in silenzio e prima gli altri inizieranno a muovere le proprie labbra e i propri denti. Quando questi inizieranno a muovere le proprie labbra e i propri denti, io potrò intendere le loro vere intenzioni.
Se il sovrano non è misterioso, i ministri troveranno l'opportunità di prendere e prendere.

La legge 4 secondo Leonardo da Vinci


L'ostrica si apre completamente sotto la luce della luna piena; e quando il granchio la vede vi butta dentro un sassolino o un'alga e l'ostrica non può richiudersi così che diventa pasto per il granchio.

Questo è il destino di chi apre troppo la bocca lasciandola alla mercé degli ascoltatori.

Interpretare e spiegare

Gli esseri umani sono macchine che interpretano e spiegano.


Questo è forse il concetto di base che spiega la legge 4.
Dare poche informazioni, dire meno del necessario, mette in uno stato di tensione chi ci sta davanti.
La mancanza di informazione rende difficile l'interpretazione del proprio pensiero o spiegare il nostro comportamento.
Questo ci pone in una situazione di vantaggio.

mercoledì 30 gennaio 2008

Legge 4 sul non dire troppo

Dire sempre meno del necessario.

Concetto legato alla legge 3, ma sottilmente diverso. La legge 4 è relativa alla comunicazione.
Dire sempre meno del necessario ci pone in una situazione di vantaggio. Infatti evitiamo di dire cose sbagliate. In più lasciamo agli altri la facoltà di completare al meglio il nostro pensiero.

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