Le 48 leggi per il potere

Questo blog contiene le mie impressioni e le mie idee sul libro "le 48 leggi per il potere", di Robert Greene.
A dire il vero io sto leggendo la versione "concisa" e in lingua inglese, ma la lettura risulta comunque interessante.
Partecipa pure tu con i tuoi commenti e le tue idee.

Luigi Poderico

martedì 1 dicembre 2009

Legge 33

«Scopri il punto debole di ogni uomo.»
Tieni sempre la guardia alta verso i tuoi nemici e amici; un buon modo per farlo è studiarne i punti deboli. Tutti noi li abbiamo, anche chi sembra essere coperto da una corazza inattaccabile.

Prima di analizzare i consigli che Greene ci da sull'argomento, proviamo a fare questo semplice esercizio: selezioniamo il nostro migliore nemico e analizziamo i suoi punti deboli. Se non abbiamo nemici, procuriamocene uno "importante".

mercoledì 18 novembre 2009

La legge 32 secondo Joseph Weil

Una bugia è una seduzione, una falsificazione, che può essere abbellita in una fantasia. Può essere vestita di una concezione mistica. La verità è fredda, un fatto insipido, non facilmente digeribile. Una bugia è molto più gustosa. Le persone più detestabili al mondo sono quelle che dicono sempre la verità, che non romanzano mai... Io ho trovato molto più interessante e profittevole romanzare che dire la verità.

martedì 17 novembre 2009

La legge 32 secondo l'imperatore del Giappone Tokugawa Ieyasu (17mo secolo)

Se vuoi dire delle bugie che siano credibili, non raccontare la verità che non lo è.

lunedì 16 novembre 2009

Consigli sulla legge 32

La forza di un sogno è proporzionale alla bruttezza della realtà in cui si incastra. Ad esempio, la promessa di un posto di lavoro è molto più allettante dove il lavoro non c'è.
«La persona che fa decollare una fantasia da una realtà oppressiva ha un potere indescrivibile.»
Ma anche quando la realtà che andiamo ad analizzare è delle migliori, la leva che possiamo fare sui desideri irrealizzabili è molto forte.
Di questi fulcri ne esistono tanti, molti più di quanto pensiamo; ma ne esistono alcuni che valgono sempre: in ogni luogo e tempo.

Fulcro 1
«I cambiamenti sono lenti e graduali. Richiedono un duro lavoro, un po' di fortuna, una buona quantità di auto sacrificio, e molta pazienza»

Fulcro 2
«Le cerchie sociali hanno codici e confini molto duri. Comprendiamo molto bene questi limiti e sappiamo che saremo sempre destinati a muoverci all'interno della nostra cerchia ristretta.»

Fulcro 3
«Morte. Chi muore non può ritornare, il passato non può essere cambiato.»

Come spunto d'analisi invito il lettore a riflettere su questi punti e a condividere le sue conclusioni con noi.

Per finire un ultimo consiglio: promettere la luna. Un promessa impossibile ci permette di avere molta strada davanti a noi e poter meglio gestire un percorso che, in qualche modo, è molto da improvvisare.

lunedì 9 novembre 2009

Legge 32

«Gioca con le fantasie della gente»

Quante volte abbiamo pensato o sentito dire che la verità fa male? In effetti è molto più attraente una bugia che meglio si avvicina alle nostre fantasie, ai nostri sogni.
Per questo motivo ha un grande potere chi sa leggere le fantasie degli altri o, meglio, le sa suscitare.

Facciamo però attenzione a non scadere nella categoria dei ciarlatani, dei venditori di fumo. Ingannare il prossimo non è un'attività che rende per molto tempo.

venerdì 23 ottobre 2009

La legge 31 secondo Niccolò Machiavelli

Le ferite e ogni altra diavoleria che un uomo può infliggersi spontaneamente e per sua scelta, sono sul lungo periodo meno dolorose di quelle inflitte dagli altri.

giovedì 22 ottobre 2009

La legge 31 secondo Rudolf Virchow

Il cancelliere tedesco Bismarck, infastidito dalle continue critiche di Rudolf Virchow (il patologo e politico liberale tedesco), mandò i suoi secondi per sfidare a duello lo scienziato. "Essendo la parte sfidata, ho la scelta delle armi," disse Virchow, "e scelgo queste." Egli portò due grandi e apparentemente identiche salsicce. "Una de queste," aggiunse, "è infetta di germi mortali; l'altra è perfettamente normale. Sia Sua Eccellenza a decidere quale mangiare, e io mangerò l'altra." Quasi immediatamente il messaggio di risposta diceva che il cancelliere aveva cancellato il duello.

martedì 20 ottobre 2009

La legge 31 secondo J. P. Morgan Sr

Una volta J. P. Morgan Sr disse ad un gioielliere di sua conoscenza che era interessato ad acquistare una perla su una spilla. Poche settimane dopo, al gioielliere capitò una perla magnifica. La montò in maniera appropriata e la recapitò a Morgan insieme ad un conto di 5.000$. Il giorno seguente il pacchetto ritornò indietro. La nota di Morgan che lo accompagnava diceva: "Mi piace la spilla, ma non mi piace il prezzo. Se accetta l'assegno allegato di 4.000$, mi rimandi la scatola con il sigillo integro." Il gioielliere infastidito rifiutò l'assegno e con disgusto liquidò il messaggero. Aprì la scatola per riprendersi il gioiello, solo per scoprire che era stato rimosso. Al suo posto vi era un assegno di 5000$.

mercoledì 14 ottobre 2009

Consigli sulla legge 31

Quanti ricordano la scena del film di Benigni, la vita è bella, quella dei "funghi fritti, fritti fritti"? Un gerarca fascista, cliente ritardatario del ristorante dell'albergo, chiede una cena leggera quando ormai la cucina è chiusa. A disposizione solo la cena non consumata del medico tedesco. Con quanta maestria Guido riesce a rifilare salmone, insalata e un bicchiere di vino bianco come se fosse una tra le tante scelte possibili?



Dal libro ecco alcuni consigli:
Colora le scelte
È proprio questa la tecnica utilizzata da Benigni: presentare diverse alternative, colorando positivamente quelle che ci interessano, negativamente quelle che vogliamo evitare.

Questa tecnica è spesso usata dai consiglieri, che diventano così i veri artefici del potere.

Forza il resistente
Ci sono molte persone, specialmente giovani e presuntuosi, che amano fare l'opposto di quello che gli viene chiesto di fare. In questo caso è molto semplice ottenere il nostro risultato: basta chiedere di fare il contrario di ciò che vogliamo.

Altera il campo di gioco
Molto spesso non ci è concesso di agire direttamente per manipolare il campo d'azione, ad esempio per l'esistenza di leggi o regolamenti che lo vietano. In questo caso agiamo indirettamente, in modo da creare le condizioni a noi più favorevoli. Ad esempio, se non possiamo controllare direttamente i mezzi di comunicazione, ci può aiutare molto il controllo sulla pubblicità.

Le opzioni incrementali
Per forzare la scelta degli indecisi, possiamo aumentare la nostra richiesta ad ogni approccio. Questa tecnica funziona bene nel caso in cui siamo, ad esempio, gli unici fornitori di un dato servizio. Se chi viene a chiederci un servizio è indeciso, tendendo quindi a ritornare più e più volte, proponiamo un costo maggiore ad ogni richiesta. Così facendo o allontaniamo un seccatore o forniamo un motivo in più accelerare la scelta.

L'uomo debole sul precipizio
Questa tecnica parte dal presupposto che chi vogliamo controllare sia un "debole". In questo caso è al quanto semplice guidarlo verso la nostra meta, delineando le alternative possibili come catastrofiche e impossibili.

I corni del dilemma
La scena tipica dell'avvocato dei film americani: portare l'imputato davanti ad un dilemma.
Quindi due scelte esclusive, entrambe negative per l'imputato, entrambe vincenti per l'avvocato. Ma del dilemma ne abbiamo già parlato.

martedì 29 settembre 2009

Legge 31

Controlla le opzioni. Fai giocare gli altri con le carte che tu distribuisci.

L'applicazione di questa legge è quasi un'arte, che va coltivata ed esercitata ad ogni occasione.

Il succo è molto semplice: quando lasciamo decidere a qualcun'altro tra più opzioni, facciamo in modo che scelga la meno peggio e che, in ogni caso, ogni opzione porti qualcosa a nostro vantaggio.
In questo modo daremo l'impressione di lasciare libera scelta, mentre in realtà abbiamo l'intero controllo della situazione.

Il caso estremo di una tale situazione è dato dal dilemma: due opzioni di scelta, entrambe con un contro per chi sceglie, entrambe vincenti per il toro.

Questo che sto scrivendo mi lascia molto pensare ai sistemi di voto democratici, dove le opzioni di voto sono limitate e guidate; possiamo lecitamente pensare che ci venga data l'illusione di scelta, mentre in realtà non ne abbiamo? Possiamo paragonare un sistema elettorale bipolare alle grosse corna di un toro dilemma?

La legge 30 secondo Baldassare Castiglione

Ogni azione accompagnata da non-chalance, non importa quanto semplice sia, non solo non rivela le capacità dell'autore che la compie ma molto spesso esso viene considerato più grande di quando in realtà sia. Questo perché egli lascia credere all'osservatore che chi esegue bene e con grande semplicità deve possedere capacità ancora più grandi di quanto è stato fatto.

lunedì 28 settembre 2009

La legge 30 secondo Baltasar Gracian

Mantieni sconosciuta l'estensione delle tue capacità. L'uomo saggio non permette che le sue conoscenze e abilità vengano sondate in profondità, se desidera essere pienamente onorato. Egli ti permette di conoscere ma non di comprendere. Nessuno deve conoscere l'estensione delle sue capacità, perché potrebbe esserne deluso. Nessuno ha la possibilità di celarsi completamente. Perché domande e dubbi circa la portata dei suoi talenti sollevano molta più venerazione che una conoscenza accurata, facendoli sembrare così grandi.

sabato 26 settembre 2009

Intelligenza emotiva

Probabilmente interesserà ai lettori di questo blog anche la tematica dell'intelligenza emotiva.
Ne sto trattando su un altro blog: http://intelligenzaemotiva.blogspot.com/

Vi attendo!

martedì 22 settembre 2009

La legge 30 secondo William Butler Yeats

Una singola riga di poesia ci può richiedere anche delle ore; Se però non sembra il pensiero di un momento, tutto quello che abbiamo tessuto e disfatto vale zero.

giovedì 10 settembre 2009

Consigli sulla legge 30

sprezzatura: la capacità di far apparire semplice il difficile
Questo termine fu coniato nel rinascimento da Baldassare Castiglione per indicare il modo in cui dovevano essere svolte le azioni eseguite dai bravi cortigiani. Probabilmente si tratta della più antica teorizzazione della legge 30. Il consiglio di Castiglione è ancora valido al giorno d'oggi: segno che le dinamiche del potere non sono ancora cambiate.

Noi tutti ammiriamo il raggiungimento di una impresa ardua, ma se è compiuta con grazia e naturalezza, la nostra ammirazione aumenta decine di volte.
Questo è un consiglio molto semplice ma molto efficace per amplificare gli effetti indiretti del nostro lavoro. Magari prestiamo solo attenzione a non apparie degli sbruffoni: la semplicità deve essere percepita ma non dichiarata.

Ciò che si comprende non è imponente.
Questo è il segreto del successo dei vecchi stregoni, per il quale si guardavano bene anche dal rivelarli i loro segreti.
E se vogliamo anche un altro buon motivo per dire sempre meno del necessario.

Evita la tentazione di mostrare quanto sei intelligente.
Cos'è più intelligente: mostrare la propria intelligenza o celarla?

Quanto più mistero circonda le tue azioni, tanto più imponente appare il tuo potere.

giovedì 3 settembre 2009

Legge 30

«Fai apparire le tue doti semplici»

Mai rivelare gli sforzi che compiamo per le nostre attività; facciamole sembrare sempre semplici. Diamo sempre l'impressione di avere ancora spazio e tempo per poter fare altro. Questo alone di semplicità aumenterà la stima che gli altri provano nei nostri confronti, aiutandoci anche ad evitare domande scomode se riveliamo quanto duro abbiamo faticato.
Inoltre ci permetterà di celare con maggiore semplicità la nostra arte e i nostri trucchi, che una volta rivelati potrebbero essere usati contro di noi.

martedì 1 settembre 2009

La legge 29 secondo Walter Benjamin

Colui che chiede all'oracolo il futuro involontariamente perde una convinzione interiore degli eventi a venire che è cento volte più esatta di qualunque cosa egli possa predirre.

giovedì 27 agosto 2009

La legge 29 secondo Esopo

Le due rane

Due rane dimoravano nello stesso stagno. Lo stagno si asciugò al caldo estivo, le due lo abbandonarono, e andarono insieme alla ricerca di una nuova casa.
Dopo aver percorso molta strada incrociarono un pozzo molto profondo, stracolmo d'acqua, nel vedere il quale una delle rane disse all'altra: "Scendiamo e stabiliamoci in questo pozzo, ci fornirà protezione e cibo."
L'altra replico avendo molta cautela: "Ma supponiamo che l'acqua ci stanchi, come faremo a venir via da una così grande profondità?"
Non fare niente senza aver cura delle conseguenze.

Consigli sulla legge 29

«[...] quelli tra di noi che pensano parecchio avanti e pazientemente portano i loro piani a compimento sembrano avere un potere divino»
Il paragone con la divinità deriva direttamente dalla mitologia greca. Gli dei dell'olimpo avevano la capacità di prevedere il corso degli eventi, in contrapposizione agli esseri umani che in preda alle emozioni difficilmente riescono a guardare oltre gli eventi del momento.

«[...] l'abilità di ignorare pericoli e piaceri immediati si trasforma in potere.»
Non solo fermarsi, ma fare anche un passo indietro per avere una visione globale del quadro della situazione; rinunciare o trascurare le situazioni locali a favore di risultati globali: è questa una abilità fondamentale per conseguire un qualunque obiettivo.

«Buona parte del potere deriva non tanto da quanto facciamo, ma da quanto non facciamo»
La capacità di prevedere a lungo termine ci porta ad escludere molti piani che altrimenti avremmo intrapreso per evitare problemi a breve termine. È in questo senso che il potere deriva da ciò che non facciamo.

Quali sono le principali domande a cui dobbiamo rispondere prima di dire che un piano è ben fatto?
«Avrà delle conseguenze inattese? Avrò dei nuovi nemici? Qualcun'altro si avvantaggerà del mio lavoro?»

«Vedi la fine e non tollererai nessuna deviazione.»
Questo è l'ultimo dei vantaggi di una buona pianificazione, permettendoci di resistere più facilmente alla tentazione di improvvisare.

lunedì 20 luglio 2009

La legge 29


Pianifica tutti i cammini che portano fino all'obiettivo.
Enzo Ferrari diceva che la sfortuna non esiste; esiste solo l'incapacità di non prevedere tutto.
È un punto di vista che condivido e che bene si allaccia alla legge 29.
Fissiamo per bene la nostra meta, il nostro obiettivo, e cominciamo una attenta analisi sui possibili cammini che ci portano ad esso. Proprio come in una partita a scacchi, dobbiamo imparare a valutare i cammini più promettenti, quelli che in un qualche modo ci conviene seguire. Evitare quelli dove non abbiamo il completo controllo di tutte le variabili in gioco.
La facilità con cui riusciremo ad effettuare l'analisi dei vari cammini sarà tanto più elevata quanto più grande sarà la nostra esperienza nel dominio in oggetto, fino ad arrivare ad un punto in cui saremo in grado di fare meta-analisi. Il punto di vista si allontanerà sempre di più dal piano osservato dei cammini, permettendoci così una visione d'insieme sempre più vasta.

La legge 28 secondo Machiavelli

Sicuramente credo che sia meglio essere impetuosi che cauti, perché la fortuna è femmina, ed è necessario, se vuoi dominarla, conquistarla con la forza; ed è facile vedere che essa si lascia sopraffaore dagli audaci piuttosto che da coloro che procedono cautamente.
E quindi, come una donna, lei è sempre amica dei giovani, perché sono meno cauti, più feroci, e la dominano con maggiore audacia.

lunedì 29 giugno 2009

La legge 28


Entra in azione con audacia

Per convincere gli altri che abbiamo ragione dobbiamo, per prima cosa, essere convinti noi stessi di aver ragione.
Da questa semplice asserzione scaturiscono due semplici conseguenze:
1) mai entrare in azione se non siamo pienamente convinti di quanto stiamo per dire o fare;
2) se siamo timidi impariamo a correggere la nostra timidezza con l'audacia.

Tutto questo impone un grande autocontrollo e conoscenza di sé. Attenzione però a non fare la figura degli stupidi non dando sostanza alle nostre azioni.

domenica 28 giugno 2009

La legge 27 secondo Niccolò Machiavelli


Le persone sono così semplici di spirito, e così dominate dai bisogni imediati, che un'uomo capace di ingannare ne troverà sempre molte pronte ad essere raggirate.

domenica 21 giugno 2009

La legge 27 secondo Grete de Francesco

È a vantaggio del ciarlatano che gli individui predisposti dovrebbero moltiplicarsi, che il gruppo dei suoi adepti dovrebbe allargarsi fino a proporzioni messiache, garantendo una sempre più grande portata per il suo trionfo.

giovedì 4 giugno 2009

La legge 27 secondo Friedrich Nietzsche


Per diventare il fondatore di una nuova religione devi essere psicologicamente infallibile nel rintracciare un certo tipo medio di anime che ancora non riconoscono di appartenersi.

Consigli sulla legge 27

Sempre alla ricerca spasmodica di qualcosa in cui credere, la gente proclama santi e fedi dal nulla.

Questo libro ci sta insegnando veramente tanto sulla psicologia umana e quanto questa sia conosciuta dagli uomini di potere. Non credo che il termine "religione" si riferisca solo ad una fede in una dimensione sopranaturale, ma anche a cose più terrene come la politica. Leggendo queste poche righe saremo in grado di riconoscere molte analogie con vari movimenti del passato e del presente.

Per creare un culto devi per prima cosa attrarre l'attenzione.
Una religione si evolve secondo dei passi ben stabiliti, il primo dei quali è attrarre l'attenzione di un gruppo di persone. Persone che ancora non sanno di avere qualcosa in comune.
Il modo più efficace per attrarre l'attenzione è parlare molto e fare poco in pubblico: le azioni sono chiare e limpide svelando quanto realmente siamo,  mentre con le parole è facile suscitare sogni e speranze. I più bravi sono quelli che riescono a far suscitare il più bel sogno in chi li ascolta e a tener viva la più bella speranza. Il difficile è che ognuno ha il suo sogno preferito, la speranza più bella.

Una volta che la gente inizia ad essere attratta, si presenteranno anche due pericoli: la noia e lo scetticismo.
Ecco i due principali nemici di una nascente religione: la noia e lo scetticismo. La noia tenderà ad allontanare le persone dal gruppo; tieni sempre alta la tensione con attività che impegnino i singoli in piccoli gruppi, specialmente i giovani e novizi. Funzionano molto bene anche i sacrifici.
Lo scetticismo, invece, è il seme della diffidenza: accende il lume della ragione ed allontana le persone da te, dalle tue idee e dalla tua religione. In poche parole, allontana le persone dalla tua sfera di potere.

Struttura il tuo gruppo prendendo spunto dall'organizzazione delle religioni.
Se la tua azione di creare una nuova religione sta avendo buoni frutti, ti troverai nella situazione di dover governare una sempre crescente massa di persona. Aiutati prendendo spunto dalle organizzazioni religiose secolari e come queste sono organizzate.
Puoi basarti su una forte organizzazione gerarchica, creando una sorta di multilevel della fede. Oppure distribuendo uniformemente il controllo e il governo di gruppi locali, fornendo però una forte guida, magari scritta, di riferimento per mantenere l'unità e l'uniformità di intenti.
Detto questo, quanti movimenti politici hanno proprio una tra queste due caratteristiche?

Dissimula la tua fonte di guadagno.
A questo stadio di crescita della tua nuova religione, i tuoi adepti diventeranno la tua principale fonte di guadagno: attendo a non farti scoprire. Dissimula la fonte del tuo guadagno: in questo modo sembrerà, agli occhi dei membri della tua chiesa, che la tua ricchezza è la prova terrena della verità delle idee che professi.

Crea una dinamica "noi contro loro".
Attento anche agli attacchi esterni! Ora sei oggetto di feroci attacchi esterni dai quali devi difenderti. Una delle più consolidate tecniche è quella di creare una dinamica "noi contro loro", magari inventandosi anche un nemico; anzi costruendo ad arte "Il Nemico". La storia è ricca di nemici finemente costruiti, ma qualche esempio stavolta me lo aspetto da chi legge.

martedì 14 aprile 2009

Legge 27

Gioca sul bisogno della gente di credere per creare un culto da seguire

Con questa legge ci muoviamo su un piano di potenza ed importanza mai visto finora. Stiamo imparando come attirare e  trattenere la fiducia degli altri, giocando però sulla necssità di molti di avere un culto in cui credere. Qualcosa di certificato e semplice da seguire.

Guardiamo alla storia e vedremo tanti esempi di culti con molte caratteristiche in comune: rituali da seguire, sacrifici consumati nel nome della fede, discorsi vaghi e ricchi di promesse, l'entusiasmo che prevale sulla razzionalità, esposizione chiara di un pensiero semplice.

martedì 7 aprile 2009

La legge 26 secondo Baltasar Gracian

Fai le cose piacevoli in prima persona, le cose spiacevoli attraverso terzi. Adottando la prima strategia vincerai il favore degli altri, con la seconda eviterai cattive azioni.
Affari importanti richiedono spesso premi e punizioni. Lascia che il bene derivi da te, mentre il male da altri.
La follia non consiste nel commettere cose folli, ma nell'essere incapace di nasconderla. Tutti gli uomini compiono errori, ma il saggio li nasconde, mentre il pazzo li rende pubblici. La reputazione dipende molto di più da ciò che è nascosto che da ciò che è visibile. Se non sei capace, stai attento.

lunedì 6 aprile 2009

Consigli sulla legge 26

Le scuse sono strumenti troppo spuntati per queste operazioni delicate, il potente le evita.
Evitare gli errori é impossibile, quindi é importante imparare a gestirli. Caratteristica comune agli uomini di potere è la loro capacità di allontanare da se l'errore in maniera chirurgica. Sicuramente le scuse non sono tra questi strumenti chirurgici: la scusa è comunque una ammissione di colpa, apre molti dubbi sulle nostre capacità e su altri errori che abbiamo potuto commettere.
È spesso più saggio scegliere la più innocente delle vittime come capro espiatorio.
Stiamo opponendo alle scuse la distorsione dell'attenzione generale da noi ad un capro espiatorio, nel modo più rapido e preciso possibile. La nostra vittima dovrà essere sufficientemente debole in modo da non dover temere la loro reazione; sufficientemente ingenua da combattere e dimenarsi in maniera eccessiva, quasi che confermasse le nostre accuse agli occhi di terzi.
Attento però a non creare un martire.
In questo caso il tuo stratagemma si ritorcerebbe contro di te. Da questo punto di vista dobbiamo imparare dal Presidente del Consiglio che tromba uno dei suoi Ministri per non essere trombato.
In qualità di leader non devi mai sporcarti le mani con attività brutte o azioni luride.
Questo per evitare che qualcuno possa mettere in discussione la tua posizione di leader. Allo stesso tempo, però, alcune sporche azioni è necessario compierle: quindi come fare? Impariamo ad usare gli altri per i nostri fini. Per il caso specifico va benissimo una persona al di fuori della nostra cerchia ristretta, ma che è disposta ad aiutarci in cambio di poco.
Interessante è l'uso di pedine involontarie, ovvero portatori di false notizie che abbiamo costruito ad arte per guadagnarci ogni possibile vantaggio.

venerdì 20 marzo 2009

Legge 26

Tieni pulite le tue mani.
Perché? Perché come sempre quel che conta maggiormente è l'apparenza.
Come? Imparando ad usare gli altri come pedine inconsapevoli.

Consigli sulla legge 25

Ricreati in una personalità di potere

Quanto la nostra personalità ci appartiene veramente e quanto, invece, ci è stata cucita addosso? I condizionamenti sociali sono ben studiati e la loro efficacia è indubbia, specialmente quelli applicati nella età infantile. Prendiamo coscienza di questo fatto e che possiamo cambiare la nostra personalità e il nostro carattere: cambiamoci quindi in una personalità di potere. Questo deve essere il nostro principale e piacevole compito.

Un buon attore controlla bene se stesso
Il primo passo verso il cambiamento della nostra personalità è imparare l'autocontrollo. Come campione di autocontrollo viene dato l'attore, capace di mutare il proprio aspetto esteriore a piacimento. Con aspetto esteriore non si intende solo quello fisico, abiti o trucco, ma anche i sentimenti che è capace di simulare e trasmettere.
Autocontrollo vuole anche dire non essere sfacciatamente sinceri, mostrando le nostre intenzioni esattamente per come sono.
Un'azione drammatica si svolge lungo il tempo - è un evento che si svolge.
Il secondo passo nel processo di auto cambiamento è la selezione di una personalità potente. La definizione di cosa è una personalità di potere non è banale. Si può però dire che hanno delle caratteristiche in comune. La drammaticità è una di queste.

Ricordati che strafare può essere controproducente.
Un'altra caratteristica delle personalità di potere è quella di calibrare bene la loro azione tra il cosa e il come. Una stessa cosa può assumere più valore in funzione del come viene fatta.
Adatta la tua maschera alle situazioni.
Per finire, un'ultima caratteristica dell'uomo di potere: quella di sapersi adattare a tutte le situazioni. Impara a ricoprire molti ruoli, in modo da adattare quello che la situazione richiede.

lunedì 16 febbraio 2009

Legge 25

Ricrea te stesso
L'oggetto nel mirino di questa legge è la nostra immagine che, come abbiamo imparato, è lo strumento principale per veicolare le nostre migliori qualità.

Le dinamiche sociali del potere tendono a vestirci addosso un ruolo ed una immagine. Il nostro primo obiettivo è riconoscere il ruolo che ci è stato assegnato e cominciare a lavorare per cambiarlo per un altro a nostro favore.

Che tipo di immagine adottare? Sicuramente una nella quale ci troviamo bene e a nostro agio. Non esiste l'immagine standard del leader o del comandante: basta guardare la storia per trovare una vasta pluralità di caratteri. Invece quello che molto spesso accade di vedere è la distanza tra immagine pubblica e vita privata.

Trovata questa conferma "storica" alla validità della legge 25 non indugiamo oltre e cominciamo a ricreare noi stessi.

domenica 8 febbraio 2009

Legge24

Agisci da perfetto cortigiano.
Il termine cortigiano può sembrare anacronistico, ma a ben pensarci rappresenta la migliore descrizione di molti ambienti sociali, caratterizzati dalla presenza di un forte leader e molti seguaci che tentano una scalata al potere.

Il libro riporta l'elenco delle regole del perfetto cortigiano: io le elenco di seguito, mentre sarà cura del lettore commentarle su questo blog. Siamo ormai arrivati al giro di boa ed i concetti basi dovrebbero essere chiari...
  • Evita l'ostentazione
  • Sii disinvolto
  • Misura la tua adorazione
  • Fai in moto di essere notato
  • Adatta il tuo stile e linguaggio alle persone con cui ti rapporti
  • Non essere mai il latore di cattive notizie
  • Non fingere mai amicizia e intimità con il leader della corte
  • Mai criticare quelli sopra di te direttamente
  • Sii parsimonioso nel chiedere favori a quelli introno a te
  • Non scherzare mai con la tua esteriorità
  • Non essere il cinico della corte
  • Osservati
  • Controlla le tue emozioni
  • Adotta lo spirito del tuo tempo
  • Sii una sorgente di piacere
Lasciate pure un vostro commento oppure inviatelo all'indirizzo di posta elettronica poderico@gmail.com

domenica 1 febbraio 2009

La legge 23 secondo Baltasar Gracian

Vale molto di più l'intensità che l'estensione. La perfezione risiede nella qualità e non nella quantità. La sola estensione non solleva dalla mediocrità, ed è la sfortuna degli uomini dai vasti interessi che mentre vorrebbero avere le loro dita in ogni torta, se le ritrovano in nessuno di esse. L'intensità dona l'eminenza, e innalza all'eroismo in maniera sublime.

sabato 31 gennaio 2009

La legge 23 secondo Johann Goethe

Guardati dal dissipare le tue energie; sforzati di mantenerle costantemente concentrate. La persone geniale pensa di poter fare tutto quello che vede fare ad altri, ma è sicuro di pentirsi per ogni spreco di risorsa.

venerdì 30 gennaio 2009

La legge 23 secondo Carl von Clausewitz

La miglior strategia è sempre molto forte; prima agisce in generale e poi al punto decisivo...

Non c'è una strategia più alta e semplice che mantenere le proprie forze concentrate...

In breve il primo principio è: agisci con la massima concentrazione.

mercoledì 28 gennaio 2009

Consigli sulla legge 23

Il modello sociale occidentale, per intenderci quello in cui viviamo, ci prone come riferimento costante la completa diversificazione delle nostre attività. L'uso che viene fatto della tecnologia, ad esempio, contribuisce e ci abitua a considerare l'interruzione come la normalità e non l'eccezione. Oppure la frammentazione delle responsabilità di amministratori pubblici e uomini politici. Oppure i ritmi di vita frenetici giustificati dal conseguimento di obiettivi che portano solo vantaggi a breve termine.

In realtà il potere si manifesta in maniera concentrata! In maniera esplicita o celata. La necessità di concentrare la nostra attenzione ed energia sull'obiettivo principale è fondamentale per il suo perseguimento.

Anche quando abbiamo bisogno di aiuto e dobbiamo rivolgerci a che è più potente di noi, conviene non saltare di porta in porta, ma scegliere una sola persona; una sorta di mecenate. Sul lungo termine questo porterà a sviluppare una dipendenza del mecenate nei nostri confronti.

In conclusione notiamo come niente è stato detto sull'obiettivo su cui focalizzare la nostra attenzione, la leva migliore da azionare. La scelta va opportunamente fatta, magari facendosi aiutare dalle altre 47 leggi.

lunedì 26 gennaio 2009

Legge 23

Concentra le tue forze.

Questa legge può sembrare molto banale, ma nella realtà dei fatti è di facile disattenzione. Soprattutto nelle fasi di forte incertezza è molto facile disperdere le nostre forze, non riconoscere la migliore leva da azionare. L'immagine della leva è molto evocativa: dobbiamo essere bravi a riconoscere la leva dal braccio più lungo ed applicare su questa quanta più forza è possibile.

Come facciamo però a saper riconoscere gli investimenti a lungo termine? E' forse giusto saper equilibrare le nostre forze tra occasioni spendibili a breve termine e occasioni che hanno un rientro più sostanzioso a medio e lungo termine.

domenica 25 gennaio 2009

La legge 22 secondo un proverbio etiope

Quando il grande signore passa, il contadino saggio si inchina profondamente e silenziosamente scoreggia.

sabato 24 gennaio 2009

Consigli sulla legge 22

Ciò che ci crea dei problemi nella corsa al potere è spesso la nostra reazione spropositata alle mosse dei nostri nemici e rivali.

Le reazioni spropositate sono molto spesso non ragionate, prese d'impulso. E' per questo motivo che possono essere le peggiori. Nelle migliori delle ipotesi, la nostra reazione spropositata ne crea una ancora più forte; a questa rispondiamo in maniera più violenta e il circolo si è innestato non portando niente di buono. 

Non resistere o contrattaccare, ma arrenditi, porgi l'altra guancia, piegati.

Partiamo da un presupposto molto semplice: ci siamo messi in una condizione dove qualcuno ha deciso di attaccarci. In un certo senso abbiamo già perso perché abbiamo voluto o siamo capitati in una posizione di conflitto. Un buon modo per limitare i danni è quello di non ostacolare l'azione del nostro oppositore. Così facendo riusciremo quasi sempre a neutralizzare gli effetti negativi dell'attacco: la inattesa mancanza di reazione è dirompente rispetto alle aspettative di difesa attiva.

Internamente non piegarti, ma esternamente cedi.

E' questa l'essenza della tattica della resa: dobbiamo essere bravi a trasformarla nella prima mossa di un nostro piano più lungo. Tattica che è in qualche modo necessaria quando il nostro nemico è molto più forte di noi, per cui combattere vorrebbe dire una morte certa.

Pratica la pazienza e l'auto-controllo, abilità chiavi in questo gioco.

Sfruttiamo le piccole occasioni per esercitare la pazienza e l'auto-controllo. Cediamo l'altra guancia anche nei piccoli conflitti, ci verrà utile quando i problemi saranno più gravi.

giovedì 22 gennaio 2009

Legge 22

Usa la tattica della resa: trasforma la debolezza in potere.

Quando il nostro nemico è troppo più potente di noi, per cui combatterlo vorrebbe dire una sconfitta certa, quale strategia applicare? Combattere per salvare l'onore non ha senso: ricordiamoci che il nostro obiettivo è il potere. In questi casi la cosa migliore da fare è arrendersi cercando di trasformare i nostri punti di debolezza in punti di forza.


Anche se ci siamo arresi, non dobbiamo mai calare la nostra attenzione. Il nostro nemico può attraversare dei momenti di fisiologico calo di attenzione o di potere. E' proprio in questi momenti che possiamo agire e minare le basi del nostro rivale.

mercoledì 21 gennaio 2009

La legge 21 secondo Baltasar Gracian

Impara a conoscere come usare la stupidità: l'uomo saggio sa quando giocare questa carta. Ci sono occasioni in cui la cosa più saggia da fare è sembrare di non conoscere; non devi essere ignorante ma essere capace di sembrarlo. Non è cosa buona fare il saggio tra i folli e il sano tra i lunatici. Chi fa il folle non è detto che lo sia. Il modo migliore per essere ricevuto da tutti e quello di vestire l'abito della bestia più stupida

martedì 20 gennaio 2009

Consigli sulla legge 21

La sensazione che qualcun'altro è più intelligente di noi è abbastanza intollerabile.
E' questo il sentimento che generalmente provochiamo dimostrando di essere più intelligenti degli altri. Quindi non è consigliabile apparire più intelligenti del vostro obiettivo, o meglio della persona chiave che governa il nostro obiettivo.
Il senso di superiorità intellettuale che riuscirai a dare, disarmerà il muscolo del sospetto.
Quando ci troviamo in una trattativa è molto importante poter agire con un certo grado di disinvoltura. Per fare questo possiamo apparire più stupidi della nostra controparte, diminuendo il normale livello di sospetto e diffidenza di chi ci sta di fronte.

sabato 17 gennaio 2009

Legge 21

Gioca da babbeo se vuoi ingannare un babbeo - mostrati più stupido del tuo obiettivo.
La psicologia umana ci insegna che a nessuno piace essere o apparire stupido. Come possiamo usare questo a nostro vantaggio?

Se vogliamo celare i nostri veri obiettivi, una cosa molto semplice è apparire più stupido o meno intelligente della nostra vittima. Così facendo svieremo le attenzioni del nostro obiettivo e possiamo agire indisturbati.

venerdì 9 gennaio 2009

La legge 20 secondo Baltasar Gracian

Non legare te stesso a qualcosa, per cui sei schiavo, uno schiavo per tutti gli uomini.

L'indipendenza è molto più preziosa del regalo che hai in cambio per la perdita dell'indipendenza stessa. Dovresti preferire che siano in molti a dipendere da te, invece che tu a dipendere da una singola persona. Soprattutto, mantieniti libero da vincoli e obbligazioni - questi sono gli strumenti che altri usano per averti in loro potere...

giovedì 8 gennaio 2009

Consigli sulla legge 20

Poiché il potere dipende per la maggior parte dalle apparenze, devi imparare tutti i trucchi che amplificano la tua immagine.
Uno di questi trucchi è proprio la legge 20. Quando evitiamo di impegnarci con qualcuno, ricordiamoci quindi che il nostro obiettivo è quello di accrescere la nostra immagine.
Se vediamo che una persona è desiderata, tendiamo a trovare anche noi quella persona desiderabile.
Questa è una sottile astuzia psicologica che possiamo usare in generale ma, in modo particolare, nell'applicazione della legge 20. Una situazione tipica è quella che qualcuno, in senso lato, ci lusinga cercando di farci prendere un impegno nei suoi confronti. Nel rifiutare tale proposta diamo prova di una grande autonomia, provocando in chi ci osserva senso di stima e rispetto.
Incoraggia la loro attenzione, stimola il loro interesse, ma non impegnarti a tutti i costi.
Questo si chiama esattamente "sfruculiare". Accadrà che ci verranno offerti regali e attenzioni, che possiamo pure accettare se vogliamo. Facciamo però molta attenzione a non impegnarci, altrimenti perdiamo tutta l'aurea che ci siamo costruiti in un solo colpo.
Mettiti nel mezzo di due potenze contrapposte.
Attira una parte con false promesse di aiuto; gioca, a questo punto, al rialzo con l'altra parte. Mentre le due parti entreranno in competizione per ottenere le tue attenzioni, la tua influenza crescerà e risulterai sempre più desiderabile

lunedì 5 gennaio 2009

Legge 20

Non impegnarti mai con nessuno.
Abbiamo già visto quanto è importante tenere gli altri legati a se. Analogamente ora vedremo come è importante tenersi slegato dagli altri. Attenzione che quanto detto non è in contraddizione: si può infatti fare in modo che altri siano dipendenti da noi, mentre non si è dipendenti da nessuno.

Questa legge ci dice pure di tenerci distanti dagli estremi. Aggiungo io che questo va fatto con criterio, per non passare per ignavi o per chi non ha una propria idea. Forse quello che si può fare è inventarsi un proprio fronte da seguire e intorno al quale raccogliere altre idee e persone. 

giovedì 1 gennaio 2009

La legge 19 secondo Lord Chesterfield

Convinciti del fatto che non ci sono persone così insignificanti e inutili, anche se potrebbero, che non ti possano aiutare presto o tardi; questi certamente non lo faranno, se almeno una volta hai mostrato loro disprezzo. Le cattiverie sono spesso dimenticate, ma il disprezzo mai. Il nostro orgoglio lo ricorda sempre.

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