Ciò che ci crea dei problemi nella corsa al potere è spesso la nostra reazione spropositata alle mosse dei nostri nemici e rivali.
Le reazioni spropositate sono molto spesso non ragionate, prese d'impulso. E' per questo motivo che possono essere le peggiori. Nelle migliori delle ipotesi, la nostra reazione spropositata ne crea una ancora più forte; a questa rispondiamo in maniera più violenta e il circolo si è innestato non portando niente di buono.
Non resistere o contrattaccare, ma arrenditi, porgi l'altra guancia, piegati.
Partiamo da un presupposto molto semplice: ci siamo messi in una condizione dove qualcuno ha deciso di attaccarci. In un certo senso abbiamo già perso perché abbiamo voluto o siamo capitati in una posizione di conflitto. Un buon modo per limitare i danni è quello di non ostacolare l'azione del nostro oppositore. Così facendo riusciremo quasi sempre a neutralizzare gli effetti negativi dell'attacco: la inattesa mancanza di reazione è dirompente rispetto alle aspettative di difesa attiva.
Internamente non piegarti, ma esternamente cedi.
E' questa l'essenza della tattica della resa: dobbiamo essere bravi a trasformarla nella prima mossa di un nostro piano più lungo. Tattica che è in qualche modo necessaria quando il nostro nemico è molto più forte di noi, per cui combattere vorrebbe dire una morte certa.
Pratica la pazienza e l'auto-controllo, abilità chiavi in questo gioco.
Sfruttiamo le piccole occasioni per esercitare la pazienza e l'auto-controllo. Cediamo l'altra guancia anche nei piccoli conflitti, ci verrà utile quando i problemi saranno più gravi.
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