Le 48 leggi per il potere

Questo blog contiene le mie impressioni e le mie idee sul libro "le 48 leggi per il potere", di Robert Greene.
A dire il vero io sto leggendo la versione "concisa" e in lingua inglese, ma la lettura risulta comunque interessante.
Partecipa pure tu con i tuoi commenti e le tue idee.

Luigi Poderico

martedì 14 aprile 2009

Legge 27

Gioca sul bisogno della gente di credere per creare un culto da seguire

Con questa legge ci muoviamo su un piano di potenza ed importanza mai visto finora. Stiamo imparando come attirare e  trattenere la fiducia degli altri, giocando però sulla necssità di molti di avere un culto in cui credere. Qualcosa di certificato e semplice da seguire.

Guardiamo alla storia e vedremo tanti esempi di culti con molte caratteristiche in comune: rituali da seguire, sacrifici consumati nel nome della fede, discorsi vaghi e ricchi di promesse, l'entusiasmo che prevale sulla razzionalità, esposizione chiara di un pensiero semplice.

martedì 7 aprile 2009

La legge 26 secondo Baltasar Gracian

Fai le cose piacevoli in prima persona, le cose spiacevoli attraverso terzi. Adottando la prima strategia vincerai il favore degli altri, con la seconda eviterai cattive azioni.
Affari importanti richiedono spesso premi e punizioni. Lascia che il bene derivi da te, mentre il male da altri.
La follia non consiste nel commettere cose folli, ma nell'essere incapace di nasconderla. Tutti gli uomini compiono errori, ma il saggio li nasconde, mentre il pazzo li rende pubblici. La reputazione dipende molto di più da ciò che è nascosto che da ciò che è visibile. Se non sei capace, stai attento.

lunedì 6 aprile 2009

Consigli sulla legge 26

Le scuse sono strumenti troppo spuntati per queste operazioni delicate, il potente le evita.
Evitare gli errori é impossibile, quindi é importante imparare a gestirli. Caratteristica comune agli uomini di potere è la loro capacità di allontanare da se l'errore in maniera chirurgica. Sicuramente le scuse non sono tra questi strumenti chirurgici: la scusa è comunque una ammissione di colpa, apre molti dubbi sulle nostre capacità e su altri errori che abbiamo potuto commettere.
È spesso più saggio scegliere la più innocente delle vittime come capro espiatorio.
Stiamo opponendo alle scuse la distorsione dell'attenzione generale da noi ad un capro espiatorio, nel modo più rapido e preciso possibile. La nostra vittima dovrà essere sufficientemente debole in modo da non dover temere la loro reazione; sufficientemente ingenua da combattere e dimenarsi in maniera eccessiva, quasi che confermasse le nostre accuse agli occhi di terzi.
Attento però a non creare un martire.
In questo caso il tuo stratagemma si ritorcerebbe contro di te. Da questo punto di vista dobbiamo imparare dal Presidente del Consiglio che tromba uno dei suoi Ministri per non essere trombato.
In qualità di leader non devi mai sporcarti le mani con attività brutte o azioni luride.
Questo per evitare che qualcuno possa mettere in discussione la tua posizione di leader. Allo stesso tempo, però, alcune sporche azioni è necessario compierle: quindi come fare? Impariamo ad usare gli altri per i nostri fini. Per il caso specifico va benissimo una persona al di fuori della nostra cerchia ristretta, ma che è disposta ad aiutarci in cambio di poco.
Interessante è l'uso di pedine involontarie, ovvero portatori di false notizie che abbiamo costruito ad arte per guadagnarci ogni possibile vantaggio.

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