Le 48 leggi per il potere

Questo blog contiene le mie impressioni e le mie idee sul libro "le 48 leggi per il potere", di Robert Greene.
A dire il vero io sto leggendo la versione "concisa" e in lingua inglese, ma la lettura risulta comunque interessante.
Partecipa pure tu con i tuoi commenti e le tue idee.

Luigi Poderico

lunedì 27 febbraio 2012

La legge 37 sull'apparenza

Crea spettacoli accattivanti

Un po' come fanno anche i prestigiatori sul palco, che riescono a distogliere l'attenzione del pubblico dal "trucco" usando gesti plateali ed immagini suggestivi e, allo stesso tempo, a costruirsi un immagine forte.
Così possiamo fare anche noi, quando vogliamo celare le nostre vere intenzioni e crearci il biglietto da visita per l'eccellenza e l'importanza.

domenica 26 febbraio 2012

La legge 36 secondo Baltasar Gracian

Sappi come giocare la carta di disprezzo. È la più politica forma di vendetta. Ci sono molti di cui non avremmo mai saputo niente, se i loro illustri avversari non ne avessero dato notizia. Non c'è nessuna vendetta come oblio, perché è la sepoltura della indegno nella polvere della propria nullità.

sabato 25 febbraio 2012

La legge 36 secondo Arthur Schopenhauer

Anzi, con la maggior parte delle persone non ci sarà nulla di male nel mescolare di tanto in tanto un granello di disprezzo quando trattiamo con loro; questo aumenterà il valore della tua amicizia.

Chi non istima vien stimato, dice un sottile proverbio.

Ma se davvero ci piace molto una persona, dovremmo celare il nostro giudizio come se fosse un crimine. Questa non è una cosa molto gratificante da fare, ma è giusta.

Perché, se un cane non sopporta di esser trattato troppo bene, figuriamoci un uomo!

Consigli sulla legge 36

Devi voltare le spalle a ciò cui desideri, mostrando il tuo disprezzo e disdegno.
Probabilmente, questo è il modo migliore per dare una scossa, per smuovere una situazione di stallo. In questo modo è molto probabile che si inneschi una qualche reazione, positiva o negativa che sia, che ci permetta di mischiare le carte sul tavolo e continuare a giocare.

Questo consiglio è valido anche quando la nostra attenzione è rivolta ad un avversario, perché corriamo il rischio di dargli più importanza di quanto merita, anche e soprattutto alla vista degli altri.

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