Le 48 leggi per il potere

Questo blog contiene le mie impressioni e le mie idee sul libro "le 48 leggi per il potere", di Robert Greene.
A dire il vero io sto leggendo la versione "concisa" e in lingua inglese, ma la lettura risulta comunque interessante.
Partecipa pure tu con i tuoi commenti e le tue idee.

Luigi Poderico

lunedì 29 settembre 2008

La legge 14 secondo Schopenhauer


Se hai ragione di sospettare che una persona ti sta dicendo una bugia, fai finta di credere a tutto quello che dice. Questo gli darà il coraggio di andare avanti con le sue menzogne; diventerà sempre più veemente nelle sue asserzioni, finendo per tradirsi.


Ancora, se senti che una persona sta cercando di carpire qualcosa da te, ma con un successo parziale, fai finta di non credere a quello che sta dicendo. Il contrasto che opporrai provocherà in lui un moto che lo porterà ad accedere alla sua riserva di verità e lo porterà con tutte le sue forze a fare buon viso a cattivo gioco alla tua incredulità.

sabato 27 settembre 2008

La legge 14 secondo Kautilya


I sovrani vedono per tramite delle spie, come le mucche attraverso l'olfatto, i Bramini attraverso le scritture e il resto della gente attraverso i  loro occhi normali.

domenica 21 settembre 2008

Consigli sulla legge 14

Nella corsa verso il potere, il tuo obiettivo deve essere un certo grado di controllo sugli eventi futuri.

Lasciando ad altri i mezzi divinatori, un modo per controllare il futuro è essere in grado di conoscere le informazioni di base per predirlo. Chiaramente queste informazioni sono ben celate da chi le ha. Per questo motivo è molto importante imparare le tecniche che ci permettono di capire i segreti celati dagli altri.


Il primo modo per carpire segreti e usare altre persone come spie. Chiaramente questo modo è al quanto rischioso perché la nostra spia può essere scoperta, oppure passare dall'altra parte, rivelando i nostri segreti.


Per questo motivo conviene essere noi stessi delle spie. Le occasioni di incontro sociale sono i momenti migliori per raccogliere informazioni utili, perché la guardia si abbassa ed è più facile far parlare gli altri. Magari rivelando per primi una informazione innocente passandola per un segreto.


Non di meno dovresti praticare questa tattica con cura e attenzione.

I rischi che si corrono sono di due tipi: il primo è di essere scoperti e quindi essere esclusi dagli eventi mondani o sociali; l'altro rischio è che se siamo troppo espliciti con le nostre domande possiamo rivelare le nostre vere intenzioni.

Nella loro reazione emozionale, ti riveleranno tutti i tipi di verità su di loro,...

L'ultimo consigli sulla legge 14 ci viene direttamente da Schopenhauer, che ci suggerisce di contraddire in maniera veemente chi ci interessa durante una conversazione, in modo da provocare irritazione e perdita di controllo. In questa particolare condizione emotiva potrebbe rivelarti molto su se stesso.

sabato 20 settembre 2008

Legge 14

Atteggiati da amico, lavora da spia.
Conoscere il maggior numero di informazioni sul proprio nemico è fondamentale. Se siamo nella possibilità usiamo delle spie. Questo so rende necessario se tra noi e il nostro nemico la distanza è notevole. In molti altri casi , però, siamo nelle condizioni di avere normali rapporti sociali. Ci è quindi permesso, anzi dovuto, esplorare i pensieri non espressi di chi ci sta di fronte. Le informazioni così ottenute ci possono essere molto utili nella scelta della nostra strategia verso la scalata al potere. Per questo motivo non perdiamo tutte le occasioni che si presentano per esercitarci, ad esempio con domande indirette.
Quali possono essere le tecniche per ottenere le informazioni che vogliamo? Sicuramente la lettura del linguaggio del corpo e, in generale, della comunicazione non verbale, ci possono aiutare a dare un significato più forte alle risposte che otteniamo.

giovedì 18 settembre 2008

La legge 13 secondo Jean de La Brugére

La più corta e miglior strada che porta alla tua fortuna è fare in modo che le altre persone vedano chiaramente che è nel loro stesso interesse pruomoverti.

Un consiglio sulla legge 13

Un passaggio chiave del processo è capire la personalità dell'altra persona.

E' solo capendo la persona che ci sta davanti, alla quale stiamo chiedendo aiuto perché più potente di noi, che riusciamo a formulare in modo efficace la nostra richiesta di aiuto.
E' solo facendo in modo di stimolare i propri interessi che avremo più possibilità che la nostra richiesta venga accettata. Se siamo sufficientemente bravi, riusciamo pure a non farla sembrare una richiesta, pilotando le azioni dell'altro nella direzione da noi voluta.

martedì 16 settembre 2008

Legge 13

Quando chiedi aiuto, fai appello agli interessi personali degli altri, ami alla loro benevolenza o gratitudine.
Anche quando la richiesta è rivolta ad un tuo alleato, non conviene mai chiedere un aiuto basato sulla sua benevolenza, o gratitudine per una tua azione passata: questo ti mette in una posizione di minoranza e di debolezza.
Conviene invece far risaltare tutti gli aspetti che volgono a suo favore. Così facendo l'aiuto che ti verrà fornito non formerà un debito nei tuoi confronti. In più, se si tratta di una azione che può fallire, in questo caso non saresti il principale autore della disfatta.

lunedì 15 settembre 2008

Consigli pratici sulla legge 12

L'essenza dell'inganno è la distrazione.

Nel caso specifico la distrazione avviene attraverso un regalo inaspettato o un atto di onestà controllata. Queste due azioni hanno un effetto psicologico molto importante: quello di risvegliare il lato infantile che è presente dentro ognuno di noi. Il livello di fiducia nei nostri confronti aumenta, diminuendo allo stesso tempo la diffidenza e il livello di guardia.

Impara a dare prima di prendere.

Questo consiglio è valido per tutti, anche per chi detiene già il potere. Prendere con la forza non è una azione molto lungimirante, perché genere odio e rancore.

Anche prendere usando le buone maniere, ad esempio chiedendo in maniera educata ed accorta, può avere le sue ripercussioni negative, generando una dipendenza, presunta o reale: quanto meno è natura che ci debba essere un ricambio.

Per tutti questi motivi, se vogliamo qualcosa, impariamo prima a dare. Come immaginiamo non importa che ci sia uno scambio materiale; molto spesso sono più gradite semplici attenzioni.

... la nostra prima impressione dura per molto tempo

Quindi il momento migliore per usare in maniera selettiva l'onestà è all'inizio della costruzione del nostro rapporto con un'altra persona. Una lunga serie di azioni misurate getterà le basi per una reputazione solida e duratura, che ci permetterà poi di poterci muovere con maggiore agilità e disinvoltura.

domenica 14 settembre 2008

Legge 12

Usa onestà e generosità in maniera selettiva per disarmare le tue vittime.

Proprio come un cavallo di Troia, un atto di onestà oppure un regalo non atteso, hanno l'effetto di abbassare il livello di diffidenza dei nostri avversari. Attenzione però a non essere scoperti o a non abusare della legge 12, pena l'essere scoperti e quindi vanificare il risultato atteso.

venerdì 12 settembre 2008

La legge 11 secondo Niccolò Machiavelli


Così un principe saggio penserà ai modi per tenere i suoi cittadini di ogni tipe e in ogni circostanza dipendenti dallo stato e da lui, e così sarà sempre reputato degno di fiducia.

giovedì 11 settembre 2008

La legge 11 secondo Baltasar Gracian

Fai in modo che gli altri dipendano da te. Maggiore sarà il guadagno da tale dipendenza maggiore sarà la cortesia. Come colui che ha soddisfatto la propria sete tornando immediatamente indietro verso il pozzo, non avendone più bisogno.
Quando la dipendenza scompare, scompare anche la civiltà e la decenza, e il rispetto. La prima lezione che l'esperienza dovrebbe insegnarti è di mantenere sempre viva la speranza senza mai esaudirla, mantenendo anche il più regale dei mecenati dipendente da te.

mercoledì 10 settembre 2008

Consigli sulla legge 11

Il potere richiede relazioni tra persone; avrai sempre bisogno degli altri come alleati, pedine, o anche come un capo fantoccio che ti serva da facciata.

Questo per illustrare che non è possibile raggiungere il potere senza tessere relazioni sociali. Su questo tessuto si appoggia la legge 11: selezioniamo le relazioni sulle quali fondare relazioni di dipendenza.

Ci sono molti modi per ottenere una tale posizione. Il primo tra questi è possedere un talento o crearsi delle competenze che non possono essere rimpiazzate in maniera semplice.

Generalmente questo sistema funziona molto bene nel mondo del lavoro; infatti una tale posizione ti permette, quanto meno, di avere sempre una porta aperta verso un altro datore di lavoro. Senza contare il fatto che così facendo non diventi facilmente sostituibile.

Per quanto riguarda talenti e competenze, conviene averne di veri. E' possibile tentare un bluff, lasciando credere di averne di speciali, ma, come tutti i nodi, prima o poi arrivano al pettine, compromettendo gravemente la tua reputazione.

lunedì 8 settembre 2008

Legge 11

Impara a mantenere gli altri dipendenti da te.

Se la felicità e il benessere degli altri dipendono da te, da alcune tue capacità o competenze, non avrai mai niente da temere. Anzi, quello che stai facendo è proprio applicare il tuo potere e controllo sugli altri. Quello che stiamo scoprendo è che per mantenere la nostra indipendenza e libertà dobbiamo fare in modo che altri dipendano da noi.

Un modo per ottenere questo scopo è non insegnare mai tutto, tenendo per te quel qualcosa che ci differenzia dagli altri. Rimaniamo però in guardia, perché nessuno di noi è indispensabile.

domenica 7 settembre 2008

La legge 10 secondo Baltasar Gracian

Riconosci i fortunati così che tu possa scegliere la loro compagnia, e gli sfortunati, così che tu li possa evitare. La sfortuna è di solito il crimine dei folli, e tra quelli che ne soffrono non c'è malattia più contaggiosa: non aprire mai la porta neanche all'ultimo degli sfortunati, perché, se lo fai, molti altri lo seguiranno come i vagoni di un treno. Non morire della tristezza degli altri.

sabato 6 settembre 2008

Consigli pratici sulla legge 10

Nel gioco del potere, la gente con cui ti associ è critica.
Rifugi la presenza degli infelici e ne soffrirai le conseguenze.
Crea legami solo con persone che presentano affinità positive. Fai di questa una regola di vita e beneficerai più di ogni altra terapia al mondo.

Come fare a riconoscere quelli che Green chiama "infettivi"? A me è capitato di conoscerne alcuni; sono evidentemente sia sfortunati che infelici, con in più tutta una serie di spiegazioni sul loro stato. Sono logorroici e tendono in maniera naturale a parlare del loro stato, dando improbabili spiegazioni sulla origine ed evoluzione del loro stato. E' gente che conviene decisamente tenere alla larga.

Il discorso cambia decisamente se pensiamo a persone positive e che sono in qualche modo mitigatori di alcuni aspetti negativi del nostro carattere. Queste persone le riconosciamo solo se sappiamo essere onesti con noi stessi nel riconoscere le nostre principali spigolature. In generale, poi, trattandosi di due personalità che sono in qualche modo complementari, non è difficile che si formino grandi amicizie o grandi amori.

venerdì 5 settembre 2008

Legge 10

Infezione: evita gli sfortunati e gli infelici.

La base della legge 10 sta nel fatto che gli stati emozionali sono contagiosi. A meno che non siamo dotati di un qualche scudo intellettuale che ci rende immuni da questo rischio, evitiamo di frequentare, anche solo per aiutare, sfortunati ed infelici.

Questi oltre ad attirare su se stessi situazioni infelici, le attireranno anche su di te.

Come corollario di questo principio, conviene invece "frequentare" gente felice e fortunata.



giovedì 4 settembre 2008

La legge 9 secondo Benjamin Disraeli

Mai ragionare. Nella società niente deve essere discusso; contano solo i risultati.

mercoledì 3 settembre 2008

Legge 9

Vinci con le tue azione, mai con le argomentazioni.

Consiglio scontato, ma è sempre bene ricordarlo: sono meglio i fatti che le parole! Così come è bene ricordare che è meglio giudicare dai fatti e non dalle parole.

La legge 8 secondo Zhang Yu

I grandi guerrieri fanno che gli altri vadano a lui e non va lui agli altri. Questo è il principio della vuotezza e pienezza degli altri e di se. Quando induci i tuoi oppositori a venire a te, allora la loro forza e sempre vuota; fintantoché tu non vai da loro, la tua forza è sempre piena. Attaccare il vuoto con il pieno è come tirare sassi alle uova.

lunedì 1 settembre 2008

La legge 8 secondo Otto von Bismark

Quando tendevo trappole per daini, non sparavo al primo daino che veniva ad annusare, ma aspettavo finché l'intero branco non si fosse radunato intorno.

PNL - Programmazione Neuro Linguistica

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