Le 48 leggi per il potere

Questo blog contiene le mie impressioni e le mie idee sul libro "le 48 leggi per il potere", di Robert Greene.
A dire il vero io sto leggendo la versione "concisa" e in lingua inglese, ma la lettura risulta comunque interessante.
Partecipa pure tu con i tuoi commenti e le tue idee.

Luigi Poderico

venerdì 21 novembre 2008

Legge 18

Non costruire una fortezza per proteggerti: l'isolamento è pericoloso

Questa legge ci chiede di mettere su i due piatti della bilancia pro e contro dell'isolamento come tecnica per la difesa dai propri nemici. Se ci rinchiudiamo all'interno di una "fortezza", apparentemente siamo al sicuro. In realtà stiamo offrendo ai nostri nemici l'indicazione esatta su dove colpire.

Sull'altro piatto, invece, mettiamo la possibilità di uscire dalla "fortezza" e dall'isolamento come strategia di difesa. Così facendo possiamo attingere alle informazioni in circolazione; comprese le notizie sui nostri nemici e come sconfiggerli.

giovedì 20 novembre 2008

La legge 17 secondo Han Fei Tzu

Il sovrano illuminato è così misterioso che sembra dimorare da nessuna parte, così inesplicabile che nessuno lo possa trovare. Lui riposa nella non azione di sopra, e i suoi ministri tremano sotto.

mercoledì 19 novembre 2008

La legge 17 secondo il generale Stonewall Jakzon

Mistifica, svia e sorprendi sempre il tuo nemico, se possibile... questa tattica vincerà sempre e una piccola armata può quindi distruggerne una grande.

martedì 18 novembre 2008

La legge 17 secondo Jean De La Bruyère

La vita a corte è una seria e malinconica partita a scacchi, che ci richiede di fermare i nostri pezzi e batterie, stendere un piano, perseguirlo, proteggerlo dai nostri nemici. Qualche volta, però, è meglio prendersi dei rischi e giocare le mosse più impredicibili e capricciose.

lunedì 17 novembre 2008

Consigli sulla legge 17

Niente è più terrificante dell'impredicibile e dell'imprevisto.

Per capire la portata di questo consiglio proviamo un po' ad esagarare. Proviamo una grande paura per i fenomeni naturali distruttivi che non riusciamo a prevedere, non solo perché catastrofici ma, soprattutto, perché non sono prevedibili. Analogamente, anche se fatte le opportune proporzioni, possiamo quanto meno aspettare un po' di scompiglio se riusciamo ad essere non prevedibili.

Una persona di potere infonde un certo grado di paura desabilizzando qualli intorno a lui per tenere l'iniziativa dalla sua parte.

La maggior parte delle persone si lascia cullare dalla routine e dalle abitudini, perché questa condizione infonde un buon grado di sicurezza. Rompere le abitudini degli altri vuol dire destabilizzare la base di questa tranquillità. Ciò permette di aver maggior controllo e mantenere dalla propria parte l'iniziativa. Come fare per sferrare questi affondi? Ecco un buon esempio:

Qualche volta bisogna colpire senza dare preavviso, facendo tremare gli altri senza una ragione apparente.

Questo consiglio si rivolge a chi ha deo subalterni da controllare. Un po' come fanno i professori con interrogazioni e compiti a sorpresa. A volte però siamo noi i subalterni; in questo caso cosa ci conviene fare?

Non presumere cosa vuole. Non tentare di indovinare cosa potrebbe fargli piacere.

Sembra proprio un consiglio zen. Lasciarsi trasportare dalla corrente senza opporre resistenza, proprio come l'acqua riesce ad assumere la forma di qualunque contenitore.

Confondi i tuoi schemi di comportamento giorno per giorno. Provocherai clamore intorno a te, stimolando interesse.

Questo consiglio richiama direttamente la legge 6: con un'unica mossa riusciamo ad attirare l'attenzione, confondendo gli altri sulle nostre vere intenzioni, come suggerisce anche la legge 3.

sabato 15 novembre 2008

Legge 17

Mantieni gli altri in suspense: coltiva una aria di impredicibilità.
I riflessi della personalità e dell'animo umano che si imparano leggendo questo libro sono tanti. Abbiamo già imparato che le abitudini fanno sentire tranquille le persone. Analogamente, anche le nostre abitudini ci fanno apparire più controllabili.

Se quindi riusciamo ad apparire non ripetitivi, non abitudinari, in poche parole non predicibili, forniamo pochi appigli agli altri per esercitare il loro controllo su di noi,

Questa legge è quindi un modo per evitare di essere controllati, a differenza di altre che ci illustrano come esercitare il potere.

La parte difficile sta nell'apparire impredicibili, quando invece abbiamo degli scopi da raggiungere. Le due cosa si possono conciliare cercando di perseguire più di uno scopo. Anzi più ce ne sono e meglio è. In questo modo possiamo puntare ora da una parte ora dall'altra: il nostro comportamento sembrerà caotico, nella realtà ci stiamo muovendo nelle direzioni volute.

domenica 9 novembre 2008

La legge 16 secondo Baltasar Gracian

Usa l'assenza per creare rispetto e stima. Se la presenza fa diminuire la fama, l'assenza l'aumenta. Un uomo che quando è assente è considerato un leone, diventa quando presente qualcosa di comune e ridicolo.
Perdiamo il desiderio per i talenti se diventiamo troppo familiari con loro, perché la conchiglia esterna della mente è più visibile del suo contenuto interno. Anche i geni più eccezionali fanno uso del pensionamento, così che le altre persone lo possano onorare e che il desiderio ardente suscitato dalla sua assenza causi la sua stima.

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