Niente è più terrificante dell'impredicibile e dell'imprevisto.
Per capire la portata di questo consiglio proviamo un po' ad esagarare. Proviamo una grande paura per i fenomeni naturali distruttivi che non riusciamo a prevedere, non solo perché catastrofici ma, soprattutto, perché non sono prevedibili. Analogamente, anche se fatte le opportune proporzioni, possiamo quanto meno aspettare un po' di scompiglio se riusciamo ad essere non prevedibili.
Una persona di potere infonde un certo grado di paura desabilizzando qualli intorno a lui per tenere l'iniziativa dalla sua parte.
La maggior parte delle persone si lascia cullare dalla routine e dalle abitudini, perché questa condizione infonde un buon grado di sicurezza. Rompere le abitudini degli altri vuol dire destabilizzare la base di questa tranquillità. Ciò permette di aver maggior controllo e mantenere dalla propria parte l'iniziativa. Come fare per sferrare questi affondi? Ecco un buon esempio:
Qualche volta bisogna colpire senza dare preavviso, facendo tremare gli altri senza una ragione apparente.
Questo consiglio si rivolge a chi ha deo subalterni da controllare. Un po' come fanno i professori con interrogazioni e compiti a sorpresa. A volte però siamo noi i subalterni; in questo caso cosa ci conviene fare?
Non presumere cosa vuole. Non tentare di indovinare cosa potrebbe fargli piacere.
Sembra proprio un consiglio zen. Lasciarsi trasportare dalla corrente senza opporre resistenza, proprio come l'acqua riesce ad assumere la forma di qualunque contenitore.
Confondi i tuoi schemi di comportamento giorno per giorno. Provocherai clamore intorno a te, stimolando interesse.
Questo consiglio richiama direttamente la legge 6: con un'unica mossa riusciamo ad attirare l'attenzione, confondendo gli altri sulle nostre vere intenzioni, come suggerisce anche la legge 3.