Il leone, il camoscio, e la volpe
Un leone stava inseguendo un camoscio lungo una vallata. Aveva cacciato di tutto tranne che lui, e con il desiderio negli occhi stava pregustando un succulento pasto.
Sembrava quasi impossibile per la vittima scappare; ad un tratto un profondo burrone sbarrò la strada sia al cacciatore che alla preda. Ma l'agile camoscio, raccogliendo tutte le forze, scoccò come la freccia dall'arco attraverso il vuoto, e si trovò in piedi su uno sperone di roccia dall'altra parte. Il nostro leone si fermò lestamente. Ma in quel momento un suo amico capitò a portata di mano. Quell'amico ara la volpe.
"Come!" disse lui, "con la tua forza e agilità, come è possibile che tu abbia fatto scappare un debole camoscio? Devi solo volerlo, e sarai capace di ogni meraviglia. L'abisso sembra profondo, tuttavia, lo è solo se lo credi veramente: sono certo che ti è chiaro tutto questo. Di certo puoi contare sulla mia amicizia disinteressata. Non esporrei mai la tua vita ad alcun pericolo se non fossi sicuro della tua destrezza e potenza."
Il sangue del leone cominciò a riscaldarsi, diventando bollente dentro le sue vene. Si lanciò nel vuoto con tutta la sua forza di volontà. Ma non aveva ben chiaro l'abisso; quindi ruzzolò giù a capofitto, e morì per l'incidente. Cosa fece allora il suo caro amico?
Scese con molta cautela sul fondo della rupe, e li, fuori all'aria aperta e nello spazio libero, vedendo che il leone non chiedeva né adulazione né obbedienza, si apprestò a compiere il suo ultimo triste rituale per l'amico morto, e in un mese sbiancò tutte le sue ossa.
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di intol...
12 anni fa